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Kelanth

Kelanth

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Titanic. La vera storia

Titanic. La vera storia

By
Walter Lord
Walter Lord,
Carla Verga
Carla Verga(Translator)
Titanic. La vera storia

La storia dell'affondamento del Titanic mi ha sempre affascinato, senza sapere davvero il perchè. So solo che ogni volta che trovo qualche articolo, documentario o libro che ne racconta la storia, lo devo assorbire in maniera compulsiva. L'idea romantica è quella di discendere da qualche passeggero o magari esserci salito in una vita precedente, qualche cosa così insomma... molto più probabilmente invece è solo il pensiero che una nave considerata inaffondabile sia invece miseramente affondata e questo mi porta sempre più a pensare che di certezze non ce ne sono mai. Questo pensiero mi spaventa e mi rallegra al tempo stesso.
Il libro è un reportage dell'epoca che fa la cronistoria delle fasi dell'affondamento, con anche delle foto e le interviste ai sopravvissuti, di per sé non fa che raccontare esattamente tutte le fasi dell'inabissamento, dallo scontro con l'iceberg fino ai soccorsi ai sopravvissuti: non c'è nulla di romantico, di avventuroso o che altro, ci sono solo numeri e storie di passeggeri e gli eventi che si sono cercati di ricostruire di quella notte.
Lo consiglio agli appassionati di questa vicenda, come lo sono io.

March 28, 2020
Le stelle di Lampedusa: La storia di Anila e di altri bambini che cercano il loro futuro fra noi

Le stelle di Lampedusa: La storia di Anila e di altri bambini che cercano il loro futuro fra noi

By
Pietro Bartolo
Pietro Bartolo
Le stelle di Lampedusa: La storia di Anila e di altri bambini che cercano il loro futuro fra noi

E' da un po' di tempo che volevo leggere questo libro, avendo sentito parlare l'autore in alcune trasmissioni televisive dove ha portato la sua testimonianza come medico di Lampedusa, volevo approfondire la sua conoscenza grazie ad uno dei suoi libri. Ho approfittato delle sensazioni e del mio stato d'animo dopo aver letto il libro della Segre in occasione della giornata della memoria per le vittime dell'olocausto. Sono argomenti sempre difficili da affrontare e visto che mi ero già calato nello spirito “mi fa schifo essere umano, preferirei essere un animale”, ho deciso di aggiungere dolore al dolore.

Il libro dopo aver aperto con una piccola digressione sul lavoro dell'autore e sulla vita passata dello stesso, come unico medico del poliambulatorio di Lampedusa, definito dallo stesso come l'ultima sentina del mediterraneo che raccoglie le vite per lo più spezzate dei migranti (sebbene al Dott. Bartolo questa parola non piace perché tende a uniformare ed estraniare quelle che in fondo sono vite umane), si focalizza sulla storia di Anila, questa bambina di nove anni che parte dal Niger per cercare la sua mamma a sua volta partita prima di lei, forse sarebbe meglio dire cacciata, per motivi religiosi.

Che una bambina di nove anni debba mettersi in cammino a piedi, attraversando il deserto, soffrendo la fame e la sete fino arrivare ad inginocchiarsi e leccare quanto fuoriuscito da un cadavere sulla strada per placare l'arsura e poi arrivando in Libia dove viene detenuta, abusata e costretta a subire e vedere altri mille dolori e sofferenze per poi imbarcarsi su un gommone per venire in Europa a fare una ricerca impossibile (Anita non sa neanche che cosa sia l'Europa) è di per sè un ammissione del fallimento del genere umano in quanto tale; a questo aggiungiamoci tranquillamente l'ignoranza dei più e il fatto di come la nostra percezione di questa “invasione” sia amplificata da chi fa propaganda (in Italia gli immigrati sono solo il 7% della popolazione totale).

Questo libro è una testimonianza di come stanno veramente le cose, è una riflessione di come parlando di immigrati non ci rendiamo spesso conto che stiamo parlando di bambini come Anila, privati della loro innocenza quando va bene se non della loro vita nei casi peggiori, carichi sulle loro spalle di dolori indicibili, di devastazioni corporali e psicologiche. Mi domando quanti di noi avrebbero il coraggio di affrontare quello che ha affrontato questa bambina per cercare la sua mamma, ma ancor più mi domando con che coraggio vanno a letto chi prima ha ignorato totalmente o addirittura affamato un paese intero e poi parla di quote di distribuzione di persone umane come se fossero merci di consumo.

Dovremmo vergognarci tutti.

February 9, 2020
Cover 6

La memoria rende liberi

La memoria rende liberi: La vita interrotta di una bambina nella Shoah

By
Enrico Mentana
Enrico Mentana
Cover 6

Come ogni anno, in occasione del giorno della memoria, comincio a leggere un libro che ne parli, in modo da poter così non dimenticare e cercare di trasmettere a chi mi sta intorno ciò che ho letto. La tragedia dell'olocausto così come i libri che parlano delle due guerre mondiali mi hanno sempre affascinato, mi piace la storia e cerco sempre di capire cosa porti gli uomini a fare quello che fanno; la storia si ripete, sempre. E noi non riusciamo mai ad imparare da essa.

E ogni volta che leggo di più sull'argomento mi convinco immancabilmente che l'uomo indipendentemente dall'età storica in cui vive, sia nella maggior parte dei casi ignorante, stupido, cattivo e indifferente al male altrui; mi sembra un dato di fatto appurato e chiaro come che domani mattina sorgerà il sole. E queste tre caratteristiche messe insieme fanno un mix da cui derivano guerre, orrori, prevaricazioni e qualsia altra schifezza vi venga in mente.

E' di questi giorni la notizia che il 16 e dico sedici scritto in lettere per cento degli Italiani crede che l'olocausto non sia mai avvenuto e dunque cosa c'è da aggiungere? Per non parlare delle scritte antisemite, di chi crede che chi scappa dalla guerra o dalla fame lasciando il luogo dov'è nato sia giusto che crepi in mare, chi pensa che tutto questo non lo riguardi... e dunque ancora e sempre INDIFFERENZA.

E così per lo più penso che sia brutto vivere in questo mondo indifferente e ignorante e a volte mi sento un alieno che non capisce dove si trova e non capisce quello che vede e sente. Spero in mia figlia, cerco di spiegarle, cerco di scusarmi per lo più.

February 1, 2020
La fortezza di Alamut

La fortezza di Alamut

By
Doug Headline
Doug Headline,
Dominique Monrocq
Dominique Monrocq
La fortezza di Alamut

Librigame! Ma che ne sanno i duemila? Mi verrebbe da dire parafrasando una canzone di qualche tempo fa. Io ci ho passato la mia infanzia quando ancora non esistevano i videogame, sebbene anche io dopo sia finito dentro al vortice delle avventure digitali (e ci sono ancora dentro!)... non ho mai abbandonato i buoni libri che mi hanno sempre accompagnato in tutta la mia vita.

Dunque quando sono entrato in una libreria e mi sono ritrovato davanti alla ristampa di uno di essi, proprio non ce l'ho fatta, ho dovuto prenderlo subito e poi arrivato a casa mi sono messo alla ricerca di altri sulla rete (ai tempi usavo molto le biblioteche) e non ne avevo più uno nella mia libreria. Ma cos'è un librogame? Dice wikipedia: “Un libro-gioco o anche librogame è un'opera narrativa che invece di essere letta linearmente dall'inizio alla fine presenta alcune possibili alternative mediante l'uso di paragrafi o pagine numerate. Lettori diversi (o la stessa persona in occasione di una rilettura) potranno compiere scelte diverse e ciò condizionerà lo svolgimento e la fine della trama. Questo genere fu principalmente popolare negli anni ottanta.” In Italia fu la casa editrice “EL” a tradurre e stampare qui da noi questi libri: alcuni dei primi libri furono ristampati più volte con tirature di 50.000 copie per titolo. La E. Elle, dopo aver inventato e registrato il marchio “librogame”, rimarrà largamente al comando del mercato nonostante i numerosi tentativi di concorrenza, tanto che “librogame” diventerà sinonimo di libro-gioco e, nell'uso corrente, questo termine continua spesso ad essere utilizzato erroneamente per indicare anche i prodotti dello stesso genere ma pubblicati da altri editori. Poi come nel resto del mondo, anche in Italia il mercato dei librogame andò in crisi a metà degli anni novanta, di 34 serie, in Italia restò in vendita solo Lupo Solitario, in un'edizione con nuova grafica di copertina che però incontrò un modesto gradimento di pubblico.

Adesso li rileggo, non più da solo, ma con mia figlia che come me e sebbene circondata da distrazioni che io allora potevo soltanto sognarmi vuole insieme a me riscoprire queste avventure che escono dalla carta stampata e che ci rendono protagonisti di storie mai invecchiate perchè alla base di tutto c'è la fantasia e la fantasia non muore mai.

Se non ne avete mai letto uno, se prima di queste righe non sapevate neanche dell'esistenza di tutto ciò, rimediate subito! Non ve ne pentirete! Cercate in rete, troverete tante storie che aspettano solo di essere riscoperte da voi!

January 27, 2020
Memorie dal suolo. Cronache urbane di un food pusher

Memorie dal suolo. Cronache urbane di un food pusher

By
Matteo Bonfigli
Matteo Bonfigli
Memorie dal suolo. Cronache urbane di un food pusher

Ho sentito parlare di questo libro su di un podcast e mi ha incuriosito subito. Vedo spesso questi food pusher che mi sorpassano con le loro biciclette portando il cibo in ogni angolo della città dove vivo che è Milano; ce ne sono tantissimi, vestono casacche differenti ma compiono il medesimo lavoro e forse li accomuna la stessa vita per lo più.

Io non ne faccio uso ma il fenomeno è in crescita esponenziale, si moltiplicano i ristoranti che ne aderiscono insieme alle catene di fast-food, sembra che più risultiamo connessi alla rete, ci apriamo al mondo e agli altri ampliando la nostra conoscenza e vita digitale, più ci chiudiamo in casa e preferiamo farci portare il cibo sulla porta invece di uscire quando non abbiamo voglia di cucinarcelo. E' uno strano fenomeno, ma che sia così è indubbio, visto il numero di questi corrieri di cibo che circolano sulle nostre strade all'ora di pranzo o cena.

Dal libro mi aspettavo qualcosa di meglio sinceramente, il mio essere curioso avrebbe preferito più racconti dalla strada, più spaccato di umanità che può portare il fatto di affacciarsi sulla soglia di così tante vite diverse anche se per poco. Per lo più invece ho trovato la storia, ma soprattutto i pensieri spesso infarciti di nozioni culturali un po' forzati e messi come sottintendere “io faccio questo di lavoro, ma sono altro” e per lo più pruriginosi dell'autore che sebbene siano leggibili alla fine mi hanno stancato.

January 25, 2020
Mother Night

Madre notte

By
Kurt Vonnegut
Kurt Vonnegut
Mother Night

Vonnegut è il piacere di leggere al netto della storia che racconta; sa scrivere, e lo fa in maniera cosi diversa ed atipica rispetto a quello che si legge solitamente che alla fine ti rendi conto una volta tanto di aver letto qualcosa di speciale che non assomigli a niente a cui hai letto prima. E questo vuol dire tanto se sei un lettore forte che comincia a pensare di leggere sempre le solite storie con personaggi differenti.

Oltretutto scrivendo di un tema come quello del nazismo e la sua propaganda, non proprio il solito scemo del villaggio che entra nel bosco di notte da solo, quando pure l'erba lo sa che sarebbe meglio non farlo. Per dire, trattare un tema su cui è già stato scritto e romanzato di tutto è veramente complesso e sorprendente riuscire a sorprendere.

Vonnegut lo fa, creando un personaggio totalmente nazista ma che in realtà è una spia americana che utilizza gli esaltati messaggi che crea e usa per il regime, ma che invece veicolano informazioni al governo americano. Ma qui succede che di fatto il protagonista, pur sapendo di essere una spia che sta combattendo egli stesso il nazismo, si sente così colpevole dei messaggi deliranti che veicola, di chiedere di essere processato come criminale nazista.

Perché per quanto bene possa aver servito la causa dei buoni, alla fine ci si rende conto di aver fatto molto di più per i cattivi.

December 27, 2019
Io volo sicuro

Io volo sicuro

By
Luca Masali
Luca Masali,
Stefano Orsi
Stefano Orsi
Io volo sicuro

Il libricino é pratico, i contenuti sono ottimi così come le illustrazioni e ne consiglierei la lettura ai principianti di questa pratica, ci sono tante immgini e nozioni di base.

Vuole fornire in modo chiaro quelle informazioni indispensabili per poter effettuare i primi voli in completa sicurezza.

Acquisto da fare e da portare sempre con sè.

December 22, 2019
Different Seasons

Stagioni diverse: con il racconto Stand by me - Ricordo di un'estate

By
Stephen King
Stephen King
Different Seasons

Stagioni diverse, in originale “Different Seasons” è la seconda raccolta di racconti scritta da Stephen King e pubblicata nel 1982. Le novelle contenute sono:

L'eterna primavera della speranza - Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank
L'estate della corruzione - Un ragazzo sveglio
L'autunno dell'innocenza - Il corpo (stand by me)
Una storia d'inverno - Il metodo di respirazione

Come la maggior parte dei libri del Re sono stati tratti degli adattamenti cinematografici dalle prime tre, rispettivamente Le ali della libertà (1994), L'allievo (1998) e Stand by Me - Ricordo di un'estate (1986).

Non so più quante volte ho detto che King a prescindere dell'etichetta del Re dell'orrore che gli è stata cucita addosso, è un grande scrittore, probabilmente uno dei più grandi racconta storie esistente, se scrivesse un libro di ricette di cucina probabilmente ne venderebbe chissà quante copie... ha il potere di far entrare il lettore nella storia, coinvolgerlo, trasportarlo dalla sua realtà che vive quotidianamente per portarlo nei mondi, nelle storie, da lui create. Si può chiedere di più ad uno scrittore?

Brevemente le trame e il mio giudizio dei racconti:

Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank
Racconta la storia di un banchiere rinchiuso ingiustamente in carcere per l'assassinio di sua moglie e del suo amante. Nascerà una profonda amicizia nello sfondo squallido di un carcere dove i soprusi sono all'ordine del giorno e dove il protagonista grazie alla sua forza di carattere e intelligenza arriverà ad un riscatto finale inaspettato.

Mio Giudizio: **Un ragazzo sveglioE' la storia di un adolescente americano che scopre un fuggiasco nazista a capo di un campo di concentramento che si è rifatto una vita in una tranquilla città americana... nascerà un rapporto malato dove le psiche malate dei protagonisti faranno a gara per arrivare al tragico finale.Mio Giudizio: ***Il corpoAmbientato nel Maine con protagonisti un gruppo di amici sull'orlo dell'adolescenza che andranno alla ricerca di un cadavere di un loro coetaneo, si scontreranno con dei ragazzi più grandi e con le prime avvisaglie di una vita adulta che incombe su di loro.Mio Giudizio: **Il metodo di respirazioneUn club dove si è soci senza nessuna domanda di ammissione o nessuna quota da pagare, vi si raccontano storie particolari che hanno qualcosa di innaturale sotto la supervisione di un maggiordomo alquanto misterioso. Un club dalle molte stanze dovi ci si può perdere e non tornare. Mio Giudizio: **

È un King che esce dai suoi soliti connotati e che esplora terre lontane dai suoi soliti confini e in ogni caso riesce farsi riconoscere e apprezzare comunque. Il risultato è godibilissimo, tutti i racconti sono veramente belli, forse io ho apprezzato di meno “il corpo” perchè un po' lontano dalla mia infanzia e dalle mie esperienze personali. Ma in ogni caso lo zio Stephen dimostra di poter scrivere quello che vuole alla grande, al di là del genere al di là del contesto, e quindi di poter uscire da suoi soliti cliché.

E ora vi lascio con qualche curiosità su questo questo libro che saranno apprezzate dai fans più sfegatati di King:

In Un ragazzo sveglio Dussander ricorda di aver usato, dopo la guerra, una banca del Maine per acquistare dei titoli con uno pseudonimo. Afferma, inoltre, che il banchiere che glielo ha procurato è stato arrestato per l'omicidio della moglie un anno dopo l'acquisto. Tale personaggio è Andy Dufresne, protagonista del racconto Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank.

In Un ragazzo sveglio quando si confronta con Todd riguardo ai suoi omicidi, Dussander menziona il serial killer Springheel Jack, personaggio del racconto Primavera da fragole nel libro A volte ritornano.

Sempre in Un ragazzo sveglio, Ed French menziona che il numero della sua camera è il 217, la stessa del famoso Overlook Hotel in Shining. Inoltre, in quest'ultimo romanzo, Jack Torrance lavora su un gioco che comprende un personaggio di nome Denker, come l'alter ego di Dussander.

Ne Il corpo viene menzionato Cujo, san Bernardo protagonista dell'omonimo romanzo.

Ne Il corpo il personaggio di Ace Merrill da adulto, verrà riproposto all'interno del romanzo Cose preziose.

December 15, 2019
Il grande miao: Autobiografia di un gatto

Il grande miao: Autobiografia di un gatto

By
Paul Gallico
Paul Gallico,
Barbara Bonadeo
Barbara Bonadeo(Translator)
Il grande miao: Autobiografia di un gatto

Questa è una lettura imprescindibile per chiunque possieda un gatto, anzi no forse è meglio dire (non si sa mai che i miei gatti leggano questa recensione), per chi possiede la fortuna di poter ospitare dentro la sua umile dimora una di queste divinità così benevole che ci concedono la gioia di poterli servire umilmente.

Leggero e irriverente, “Il Grande Miao” è un piccolo manuale scritto da una gattina per tutti i suoi simili che decidono di impossessar... ehm di farsi ospitare e così poter onorare la casa che decidono di occupa... onorare con la loro presenza. Dunque una sorta di libro di testo per comandar... indottrinare i loro bipedi.

Dunque spazio alle lezioni per impossessarsi delle poltrone, le pose per suscitare visibilio e ammirazione, come farsi portare il cibo preferito, la tolleranza alle coccole, l'abilità nell'inserirsi e interrompere le molteplici attività umane, per catturare l'attenzione o conquistarsi i nostri favori. Ben presto capirete quanto bene ci conoscono i nostri mici e quanto poco conosciamo noi di loro.

Se state pensando di ospitare una di queste divinità pelose oppure siete già soggiogat... felicemente innamorati di uno di essi e volete comprendere come hanno fatto ad infinocchiarv... a farsi così amorevolmente amare le loro code all'insù e i loro baffi e i loro occhi affascinanti, questo è il libro che fa per voi cari gattofili!

Una chicca preziosa, proprio perchè scritta da uno di loro.

November 20, 2019
And Every Morning the Way Home Gets Longer and Longer

Dove i pensieri non fanno rumore

By
Fredrik Backman
Fredrik Backman
And Every Morning the Way Home Gets Longer and Longer

Una piccola lettera, appunti sparsi, che l'autore cerca di riordinare e infine decide di trasformare in un racconto. Un racconto che parla di malattia, una delle più infami che cancella piano piano ma inesorabilmente il cervello di una persona lasciandone un guscio vuoto senza ricordi, dunque di lunghi addii, ma parla anche di amore, del tramandare cose importanti e di come la vita nonostante tutto va sempre avanti. Tutto questo lo fa con la voce di un nonno, di suo nipote Noah (detto Noahnoah) e quella del padre, Ted.

Ho trovato bellissima l'immagine della mente del nonno, raccontata come una piazza in cui piano piano vengono chiuse le strade, le case si fanno pericolanti, le persone che ci passeggiano, i volti amici diventano sfuocate e poi semplici passanti, ma all'interno di questa piazza c'è anche un enorme drago che dorme e uno strano gufo ed un pinguino. Quanti draghi e quanti gufi stanno nelle nostre menti? Quante di queste strade anche noi cominciamo a non percorrere più? Quanti volti che conoscevamo adesso ci sembrano dei semplici passanti? Quante esperienze e ricordi potremmo tramandare e magari non lo facciamo e un giorno andranno perduti?

Il racconto è breve, ma intenso. Parla tanto di amore e delle cose che perdiamo, ma anche di molte cose che dovremmo cercare di proteggere dallo scorrere del tempo e alla fine probabilmente per salvarle basterebbe poco, magari un unico palloncino come quello che il piccolo Noah usa con il nonno. Perchè paradossalmente una cosa che vola può tenerlo legato alla realtà.

Una preziosa lettura adatta a tutti, adulti e bambini.

November 11, 2019
Una vecchia storia: Nuova versione

Una vecchia storia: Nuova versione

By
Jonathan Littell
Jonathan Littell,
Margherita Botto
Margherita Botto(Translator)
Una vecchia storia: Nuova versione

Aspettavo con ansia il nuovo romanzo di Littell, io lettore estasiato da “Le Benevole” che considero uno dei miei libri preferiti; diciamo che ho ritrovato sicuramente lo scrittore che mi ha conquistato con il suo stile estremamente crudo e realista ma quello che mi ha deluso è sicuramente la storia, che sebbene mi sia piaciuta come sfondo ed idea mi ha lasciato alquanto perplesso nello svolgimento e nella rappresentazione fornita. Prima di tutto un chiarimento sul sottotitolo “nuova versione”, l'autore ha preso un racconto che aveva scritto tempo prima e lo ha allungato nella forma di romanzo.

Non ci sono nomi in questo libro, tutto appare subito estraniante: un uomo biondo, una donna bionda, un'altra con i cappelli neri, un bambino e altri personaggi comuni che appaiono e scompaiono in tutti i capitoli. Sette capitoli che partono da una piscina e vengono chiusi da una porta, una corsa e un corridoio; tutte le storie raccontano la stessa storia vissuta però da più prospettive e in contesti leggermente diversi ma che hanno un minimo comun denominatore: la vita di famiglia, due amanti in albergo, un monolocale dedicato alla solitudine, una festa di gruppo e infine una scena di guerra. Cambiano i personaggi, gli oggetti e le situazioni, la storia subisce metamorfosi, ma è un continuo rimando alla precedente.

Il libro è molto particolare, anche troppo. Quello che mi ha più disturbato nella storia (sebbene io non sia propriamente un lettore di primo pelo) è il tasso elevatissimo di violenza ed erotismo estremo. Il sesso è presente quasi in tutti i scenari e viene descritto in tutte le sue forme, da autoerotismo a orgie omosessuali: ci sono delle scene allucinanti che prima incuriosiscono perchè scritte molto bene ma alla lunga stancano, arrivando a disgustare. Non che io sia un puritano, ma è il classico esempio calzante di quanto il troppo, stroppia.

Il libro è violento, freddo ed osceno, i personaggi sono distaccati e sebbene tutto sia scritto in prima persona il lettore vive tutto con lo stesso distacco dei protagonisti, tutto viene buttato sotto la luce senza nessun tipo di coscienza, senza rimarcare se sia giusto o sbagliato, tutto vissuto nell'attimo dell'ora perchè poi i personaggi escono di scena sbattendo una porta, corrono, si tuffano in una piscina e quando riemergono sono pronti a rivere il tutto all'infinito.

Mi ha lasciato un senso di solitudine profondo, ma non una solitudine come la conoscevo, ma bensì sporca e senza redenzione alcuna.

November 8, 2019
Settantadue giorni

Settantadue giorni

By
Nando Parrado
Nando Parrado,
Vince Rause
Vince Rause,
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Settantadue giorni

Settantadue giorni è il romanzo che narra delle vicende avvenute in seguito al disastro aereo avvenuto il 13 ottobre 1972 quando il volo 571 della Fuerza Aérea Uruguaya si schiantò sulle montagne delle Ande, raccontato dal sopravvisuto Nando Parrado, ex rugbista a 15 uruguaiano, uno dei sedici uruguaiani sopravvissuti. L'eroica impresa di Parrado e Canessa è famosa anche per il film che ne è stato tratto, Parrado infatti collaborò molto nella realizzazione di “Alive - Sopravvissuti” del 1993, regia di Frank Marshall, dove è stato interpretato da Ethan Hawke.

Il 13 ottobre 1972 il volo 571 della Fuerza Aérea Uruguaya si schiantò sulle montagne delle Ande. Il volo trasportava l'intera squadra di rugby Old Christians Club con i rispettivi allenatori, parenti e amici diretti a Santiago per disputare alcuni match amichevoli con squadre cilene. Dopo aver perso sua madre nello schianto e sua sorella Susana dopo alcuni giorni, e aver trascorso due mesi intrappolato sulle montagne con gli altri sopravvissuti allo schianto, Parrado, insieme a Roberto Canessa, decise di scalare le cime delle Ande alla ricerca di aiuto. L'eroico viaggio durò ben dieci giorni, quando i due superstiti, ormai stremati, incontrarono il mandriano Sergio Catalan.
Parrado è stato più spesso definito come il prescelto, incaricato di portare in salvo i superstiti. La notte dopo la caduta dell'aereo, infatti, egli trascorse la notte privo di sensi assieme ai cadaveri, poiché tutti pensarono che fosse morto. L'ottavo giorno, inoltre, in seguito ad una valanga che uccise gran parte dei superstiti, riuscì a sopravvivere nonostante avesse trascorso diversi minuti sotto la neve gelata.

Esiste un altro famoso libro che racconta questa vicenda dello scrittore inglese Piers Paul Read, “Tabù” che descrive con precisione fino nei più macabri dettagli l'incidente, le ricerche dei parenti, la lotta per la sopravvivenza, ma la cronaca è fredda e asettica. Parrado racconta invece i sentimenti che legavano i ragazzi, prima e dopo la catastrofe: la vita antecedente, che aveva gettato le basi per una solida amicizia, l'amore per i familiari, quelli deceduti nello schianto e quelli rimasti lontani ad aspettare, la solidarietà, la paura, lo sconforto, il freddo, la fame, la tragica decisione di cibarsi dei cadaveri. Alcuni confidavano nell'aiuto divino o dei soccorritori, mentre altri, più realisti, contavano solo sulle proprie forze.

E' una storia straordinaria di sopravvivenza, per quanto mi riguarda forse infarcita un po' troppo di valori religiosi a me lontani e in alcuni punti sembra esaltare inverosimilmente tutti i personaggi (sebbene nell'altro libro “Tabù” alcuni di questi hanno un ruolo più realisticamente negativo), ho trovato le parti del libro che raccontano gli avvenimenti legati alla sopravvivenza pura davvero avvincenti e incredibili seppur veri, meno le parti di riflessioni esistenziali e tutto il seguito della vicenda una volta conclusa, con le varie vite vissute dai sopravvissuti, davvero un po' lente e noiose.

Sicuramente un libro da leggere per capire come l'uomo riesce davvero ad adattarsi in qualsiasi situazione, come sia legato alla propria vita e com'è forte lo spirito di sopravvivenza in ognuno di noi. Da segnalare la sconvolgente bellezza, seppure ostile, della natura Andina... l'autore ne esalta comunque la grandiosità anche nei momenti più bui, questo dovrebbe far riflettere ognuno di noi su quanto sia prezioso il mondo in cui viviamo.

August 21, 2019
Il bacio della donna ragno

Il bacio della donna ragno

By
Manuel Puig
Manuel Puig,
Angelo Morino
Angelo Morino(Translator)
Il bacio della donna ragno

Il bacio della donna ragno, in originale “El beso de la mujer araña” è un romanzo del 1978 dell'autore argentino Manuel Puig che descrive la relazione che si instaura tra due detenuti: un omosessuale e un dissidente politico, negli anni settanta, durante la dittatura militare argentina. In questo libro si fonde la sua passione per il mélo, la critica della repressione sessuale e la denuncia di metodi polizieschi e antiterroristici che in Argentina comprendevano non soltanto la manipolazione psicologica e il ricatto, ma la tortura e l'omicidio. Alcuni anni dopo, il regista Hector Babenco ne avrebbe tratto un film di successo mondiale, che per l'interpretazione del personaggio di Molina, William Hurt vinse l'Oscar al miglior attore e il premio per la miglior interpretazione maschile al 38º Festival di Cannes.

Il libro è costituito quasi esclusivamente da dialoghi (con la parziale eccezione della drammatica parte finale), è la storia della convivenza carceraria tra un omosessuale condannato per adescamento di minori e un rivoluzionario arrestato per attività sovversiva. Il primo intrattiene l'altro con lunghi e favolosi racconti di film veduti (sia veri che immaginati da Puig), lo coccola, lo accudisce. E se ne innamora, fino a rompere la barriera tanto ideologica quanto omofobica appostagli dal'altro. Ma le conseguenze saranno fatali.

La storia si sviluppa su vari filoni narrativi: c'è la storia dei due protagonisti all'interno della loro cella carceraria, una parte fantastica dove Molina racconta all'altro la trama di alcuni film (e queste due parti sono alquanto godibili), poi c'è un filone saggistico dove vengono riportati vari studi di psicologia relativi alle cause dell'omosessualità e una parte onirica dove Valentin palesa i propri incubi scritti in carattere corsivo (e queste sono le due parti davvero noiose).

Dunque nel libro si mischiano varie argomentazioni tra cui l'omosessualità, il razzismo, il potere, la vita all'interno di un carcere, le varie sfaccettature dell'amore, la lotta politica, l'amicizia, il sesso ne tante altri argomenti... troppi forse?

Il libro si rivela interessante per la forma (un dialogo continuo dove le azioni vengono intuite) e nel contenuto solo parzialmente perchè si perde moltissimo nella cinefilia dell'autore che ho trovato piuttosto pesante, il solo affascinante è il racconto all'inizio “Il bacio della pantera”; come già detto interessante, ma solo parzialmente riuscito. Si parte molto bene con la prima parte del libro e poi dopo pian piano si perde e si aggroviglia, riuscendo a cambiare un po' solo nel finale che comunque appare scontato.

July 22, 2019
Persone care

Persone care

By
Vera Giaconi
Vera Giaconi,
Giulia Zavagna
Giulia Zavagna(Translator)
Persone care

Le Persone care sono il filo conduttore di questa raccolta di racconti della scrittrice Vera Giaconi, giovane autrice di Montevideo, classe 1974 che da più di dodici anni lavora come editor e redattrice freelance per diverse case editrici e riviste letterarie. Questo libro nel 2015 che è la sua seconda raccolta di racconti, è stata finalista al prestigioso Premio Internacional de Narrativa Breve Ribera del Duero.

Ognuno dei dieci racconti che compongono l'opera è incentrato su rapporti interpersonali tra amici, amanti o parenti e sebbene queste persone siano “care”, i loro rapporti non lo sono affatto o lo sono solo in apparenza; molto probabilmente quello che più ho apprezzato di questa serie di racconti è la prosa dell'autrice: asciutta, scarna e precisa.

Quello che invece ho apprezzato di meno e che poi è quello che mi ha fatto dare una bassa valutazione al libro è che spesso non c'è una vera storia da raccontare, oltretutto non sempre è facile capire cosa si è appena letto, non c'è una morale pronta a chiudere ogni storia: i racconti si prestano ad essere filtrati e interpretati attraverso il vissuto di ognuno e quello che ho interpretato io è una banalità sconcertante. Ho trovato davvero poco interessanti le invidie tra sorelle, i capricci tra figli, il rapporto odio/amore con una madre, lo scambio (quante volte già letto) tra medico e paziente. Poi l'ultimo episodio, completamente avulso dagli altri e quasi una storia horror, che esce dalla banalità degli altri racconti... forse il migliore di tutti, ma talmente slegato dal contesto che stona del tutto.

Sicuramente una lettura di cui non serberò nessun ricordo.



July 1, 2019
Domani nella battaglia pensa a me

Domani nella battaglia pensa a me

By
Javier Marías
Javier Marías,
Glauco Felici
Glauco Felici(Translator)
Domani nella battaglia pensa a me

Domani nella battaglia pensa a me, in originale “Mañana en la batalla piensa en mí” è un romanzo dello scrittore spagnolo Javier Marías del 1994 che ha vinto il premio Rómulo Gallegos e il Prix Femina Etranger. Il titolo di questo romanzo è shakesperiano (dal Riccardo III, atto V: “Tomorrow in the battle think of me, and fall thy edgeless sword; despair and die!”), ma la storia narrata si svolge nella Madrid dei nostri giorni.

La vicenda ha inizio quando Víctor Francés il protagonista narratore, di professione sceneggiatore per il cinema e la TV, ha un'avventura erotica che si conclude con la morte imprevedibile e totlamente improvvisa di Marta che in assenza del marito partito per un viaggio di lavoro, lo aveva invitato a condividere con lei la serata. Víctor, che all'inizio non sa che cosa fare con il corpo, con il bambino di due anni che dorme nella sua stanza, con il marito assente, si sente l'unico testimone di quella morte e unico depositario delle parole della donna e avvertendone il peso come una responsabilità opprimente, decide di conoscere il marito, la sorella e il padre della donna che aveva avuto con lui la più straordinaria delle intimità: quella della morte.

Il romanzo è scritto con grande maestria ma non è una lettura facile, la prosa è piena e consistente, i periodi sono molto ampi, non c'è una divisione del testo in capitoli, dunque molto spesso ti ritrovi a rileggere interi periodi: è difficile iniziare ma una volta messo piede all'interno risulta impossibile uscirne. Oltre alla storia che è ben definita ci sono poi molte digressioni di pensieri ed elucubrazioni del narratore, che portano il lettore a riflessioni profonde sulla morte, sulla vita nascosta e dissimulata, la concezione che vivere nell'inganno sia la naturale condizione umana, e che, come si dice nel romanzo, in realtà questo non dovrebbe dolerci poi così tanto.

Il libro mi è piaciuto molto, non avevo mai letto nient'altro di questo autore e sebbene la lettura sia stata impegnativa, sopratutto la parte centrale si è rivelata ardua, sono entusiasta di averlo letto e devo ammettere che le ultime centinaia di pagine le ho praticamente divorate; la storia poteva sfociare in qualunque punto in una storia poliziesca e invece sempre più si sondava l'animo umano mentre i personaggi erano alle prese con una storia che qualsiasi bravo giallista poteva fare sua. Non posso fare altro che consigliare questo libro.

“Vivere nell'inganno o essere ingannati è facile, e anzi è la nostra condizione naturale”.

June 24, 2019
The Demon Princes

I cinque re stellari

By
Jack Vance
Jack Vance
The Demon Princes

I cinque re stellari, saga fantascientifica nota anche come dei “Principi Demoni”, scritta dal 1961 al 1984 da Jack Vance, definito da Poul Anderson in un'occasione come il più grande scrittore statunitense “in” fantascienza, invece che “di” fantascienza, è composta dai seguenti cinque libri:

Il re stellare: Voto *
La macchina per uccidere: Voto **
Il palazzo dell'amore: Voto *
La faccia: Voto **
Il libro dei sogni: Voto *

Questa è un'opera classica di fantascienza, lo scenario: in un lontano futuro l'umanità ha colonizzato gran parte della galassia. l'Oikumene è la Confederazione dei pianeti abitati, ove regnano la legalità e la giustizia; oltre il Velo, i suoi confini, abbiamo il Dilà, il far-west galattico ove vige la legge del più forte e i criminali hanno le loro roccaforti. Soltanto la CCPI (Compagnia Coordinazione Polizia Intermondi) tenta di agire oltre il Velo tramite degli infiltrati che spesso però sono destinati a una cattiva sorte. L'eroe del ciclo è Kirth Gersen : ancora bambino, ha visto la sua famiglia e i suoi compatrioti uccisi o resi schiavi dai cosiddetti “Principi Demoni”, i cinque più grandi criminali del Dilà. Addestrato dal nonno, Gersen ha dedicato la sua vita ad un solo scopo: la vendetta.

In ciascuno dei cinque romanzi del ciclo, il protagonista identifica, affronta e, dopo mille peripezie in cui entra in scena una donzella da difendere o proteggere uccide uno dei Principi Demoni. La trama è noiosa, povera e non esistono praticamente colpi di scena, i personaggi sono macchiette di se stessi senza nessuna profondità; quello che colpisce e in cui Vance eccelle da sempre è l'abilità di creare società, usi, costumi, mode, stili di vita e nel descriverli passo passo nell'opera.

La lettura non mi ha mai praticamente preso, anzi è stata molto difficoltoso costringermi a portarla a termine, l'unica cosa degna di nota è l'ambientazione, la creazione dei mondi, dei contesti ad essi collegati, ma questo assolutamente non riesce a giustificare questa mole di pagine dove in pratica succede sempre la stessa cosa (ricerca con peripezie varie - fanciulla da salvare - uccisione del cattivo), per non parlare dei personaggi così scialbi da non essere nemmeno credibili.

Non mi capacito dei volti così alti qui su Goodreads, solitamente rispecchiano o si discostano poco dai miei giudizi che lascio alla fine delle mie letture, in questo caso siamo quasi all'antitesi, davvero tanto tempo perso.

June 5, 2019
Se niente importa: Perché mangiamo gli animali?

Se niente importa: Perché mangiamo gli animali?

By
Jonathan Safran Foer
Jonathan Safran Foer,
Irene Abigail Piccinini
Irene Abigail Piccinini(Translator)
Se niente importa: Perché mangiamo gli animali?

Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?, in originale “Eating Animals” è un saggio dello scrittore statunitense Jonathan Safran Foer, pubblicato nel 2009. Il saggio riporta i dati raccolti dall'autore, nel corso di circa tre anni, sugli allevamenti intensivi, e il percorso e le riflessioni che lo hanno condotto a diventare strettamente vegetariano dopo la nascita del suo primo figlio.

Questo libro non l'ho letto, ma l'ho ascoltato: è stato il mio primo audiolibro e direi che scelta migliore non potevo farla; volevo provare questa forma di “lettura” da tempo e l'avvento di “Audible” di Amazon per chi vuole ascoltare un libro, invece che leggerlo, è una manna dal cielo. Non volevo un romanzo narrativo nel vero senso del termine perchè ancora non mi convince appieno l'idea di ascoltare un romanzo invece che leggerlo, dunque cercavo un libro che fosse principalmente un saggio ma contenesse un qualcosa di impatto emotivo molto alto.

Dicevo che non potevo scegliere meglio: da tempo mi soffermavo a pensare sull'etica dietro la mia dieta di onnivoro. Premetto che ho sempre mangiato poca carne, che è sempre andata diminuendo nella mia vita e soprattutto il mio consumo carnivoro è legato agli insaccati, dunque alla carne di maiale, non so da quanto tempo non mangio una bistecca di manzo o del tacchino o del pollo. Invece consumo abitualmente i prodotti derivati dell'allevamento animale: latte, uova, yogurt, miele, etc...

La prima cosa che ho fatto dopo aver finito il libro è stata rifiutare il prosciutto cotto che quella sera avrei abitualmente mangiato, la seconda è stata quella di andare al supermercato e trovare delle alternative vegetali a quegli alimenti che solitamente consumo. Dunque questo libro mi ha toccato nel profondo e probabilmente contribuirà a dare la spallata finale al mio già limitato consumo di carne animale. Non credo che invece smetterò di mangiare formaggi e uova, molto sinceramente non credo ne sarei capace, piuttosto cercherò di prestare ancora più attenzione a cosa metterò nel mio carrello... ma già acquisto per lo più questi prodotti in una vicina fattoria dove posso vedere gli animali scorrazzare più o meno liberi nei loro campi.

Il libro è molto toccante, bello, scritto ponendo il lettore al centro di molti punti di vista, fornendo statistiche a suffragio di quello che si scrive cercando di non convincere nessuno, ma di fare in modo che nella mente di chi legge si formi una propria idea, di porre a conoscenza di quello che è oggi l'allevamento intensivo degli animali: non più sostenibile, ne per gli animali, ne per l'ambiente, ne per noi. Non starò a riscrivere le nefandezze di quanto ho ascoltato, per quello vi basterà cercare su youtube qualche video sugli allevamenti intensivi se volete farvi un'idea veloce (se ne avete il coraggio), quello che voglio scrivere è la mia convinzione che questo libro deve essere letto a prescindere dalle vostre abitudini alimentari e non fare finta di non sapere, credo che sia giusto essere informati di cosa c'è dietro quell'hamburger che consumate in fast-food, poi sarete liberi di continuare a mangiarlo o di cercare alternative come ho fatto io.

Quello di cui sono fermamente convinto, ragioni etiche a parte, è questo modo di allevare animali è non solo disumano, ma non più tollerabile dall'ambiente stesso, se non per l'uomo in generale e se volete sapere il perchè, leggete o ascoltate questo importante e bellissimo libro.

June 1, 2019
Animali fantastici - Draghi e altre creature

Animali fantastici - Draghi e altre creature

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Ant's Books
Ant's Books
Animali fantastici - Draghi e altre creature

E' inutile, appena vedo un drago in copertina non so resistere, qualunque sia il contenuto, dal più disparato al più “serio”, deve essere mio. Così appena mia figlia mi ha portato a casa una scheda con tanti libri per bambini che le avevano dato a scuola legata ad una iniziativa a fin di bene (una raccolta di fondi per i clown negli ospedali), ho fatto scegliere i libri che piacevano a lei e poi ho scelto io. E ovviamente la mia scelta non poteva che cadere sull'ennesimo libro sui draghi.

Il contenuto è ovviamente dedicato ai più piccoli, con tanti disegni e pochi testi, si rivolge ad un pubblico che ancora crede che si possa andare in cerca di draghi in qualche anfratto e infatti il libro raccomanda e consiglia le tecniche migliori per come avvicinarli e prendere nota su un bel taccuino della razza e delle caratteristiche dell'essere che abbiamo incontrato. Ovviamente mi piacerebbe molto far parte di quel pubblico che ancora ci crede. Qualche spunto interessante lo si trova comunque nella sezione delle leggende e dei miti, dove si possono trovare alcune informazioni interessanti.

Al prossimo libro di draghi che troverò e che non saprò rifiutarmi di comperare.

May 21, 2019
Slaughterhouse 5

Mattatoio n. 5

By
Kurt Vonnegut
Kurt Vonnegut
Slaughterhouse 5

Mattatoio n° 5 o La crociata dei Bambini, in originale “Slaughterhouse-Five; or, The Children's Crusade: A Duty-Dance With Death” è un romanzo di Kurt Vonnegut del 1969. Il libro è una testimonianza dell'autore sulla propria prigionia in Germania durante la seconda guerra mondiale e sul bombardamento di Dresda. Mattatoio n. 5 è considerato un'opera-chiave del pacifismo moderno e un racconto sul valore effimero dell'esistenza. Il sottotitolo (La crociata dei bambini) non si riferisce solo alla Crociata dei fanciulli del 1212, ma alla guerra stessa, in cui uomini anziani decidono di far la guerra mandando dei “bambini” a morire al posto loro. Il libro è stato candidato ai due maggiori riconoscimenti della letteratura fantascientifica, il Premio Hugo nel 1970 e il Premio Nebula nel 1969. Nel 1972 dal romanzo è stato tratto un adattamento cinematografico, Mattatoio 5, diretto da George Roy Hill e ricordato anche per la colonna sonora d'eccezione, nella quale Glenn Gould esegue musiche di Johann Sebastian Bach.

Il libro si basa e prende spunto dal tragico bombardamento di Dresda, avvenuto durante la seconda guerra mondiale, ed è l'evento centrale che affligge la mente del protagonista, Billy Pilgrim. Nel libro, Vonnegut dà per assodata la morte di 135.000 civili tedeschi nell'operazione bellica, rifacendosi al libro Apocalisse a Dresda, opera di David Irving, controversa figura vicina a ideologie neonaziste, contribuendo, così, a diffondere le stime esagerate formulate dal controverso autore del saggio. Pubblicazioni successive stimano le perdite civili tra i 24.000 e i 40.000 e mettono in dubbio le ricerche di Irving.

Parto subito col dire due cose:

1. È prima di tutto un libro di guerra, benché ci sia della fantascienza qua e là. L'esperienza reale e diretta di Vonnegut durante il bombardamento di Dresda è alla base del romanzo, divenuto poi manifesto dei movimenti pacifisti. L'autore, sfruttando la fantascienza dei salti temporali e un improbabile rapimento alieno fa riviere costantemente vari periodi dell'esistenza del protagonista, passata e futura, ma gli orrori della guerra e l'ineluttabilità della vita sono il minimo comun denominatore di tutto.

2. E' un libro sicuramente insolito ed atipico, frutto della mente di un visionario che è Vonnegut, probabilmente un genio, che ha molto molto da dire e lo fa in maniera asciutta, secca e senza fronzoli. Una scrittura diretta, semplice, ma di alto livello.

Detto questo ci si può tranquillamente chiedere come mai, nel mio caso, sono arrivato a quarantacinque anni senza averlo letto, è un libro strabiliante, che mi ha emozionato molto, ma anche fatto sorridere molto, mi è piaciuto, l'ho letto davvero volentieri e ora leggerò anche “Ghiaccio 9” e “La Colazione dei Campioni”, perchè Vonnegut non ha sicuramente finito di parlarmi e io sono ansioso di sapere cosa ha ancora da dirmi.

Tutto questo perchè, per tornare alo libro in questione, mentre stai seguendo un un plotone americano, catturato dal nemico e trasferito ai campi di lavoro, d'improvviso ti ritrovi catapultato nell'atmosfera irrespirabile, pregna di cianuro, del pianeta di Tralfamadore, esposto come attrazione in uno zoo e poi sei dentro al più banale matrimonio che ti puoi immaginare o dentro al più noioso studio optometrista durante una visita agli occhi. In questo turbine continuo ti ritrovi a pensare che da queste vicende così diverse e sconclusionate hai da trarre una lezione di vita, un insegnamento che va oltre la mera esperienza visionaria del suo strampalato protagonista:

“Siamo tutti morti in qualche momento, da qualche parte. Così va la vita.”

April 7, 2019
Blood Meridian: Or, the Evening Redness in the West

Meridiano di sangue

By
Cormac McCarthy
Cormac McCarthy
Blood Meridian: Or, the Evening Redness in the West

Meridiano di sangue, in originale “Blood Meridian, or the Evening Redness in the West” è un romanzo dello scrittore statunitense Cormac McCarthy pubblicato nel 1985, e tradotto in Italia per Einaudi nel 1997. È il quinto romanzo di McCarthy ed è considerato il suo capolavoro. Inoltre, è considerato univocamente uno dei romanzi più violenti e crudi che sono mai stati scritti nel campo della narrativa escludendo i generi fantasy/horror. Il finale è molto ambiguo.

La trama del romanzo racconta la storia di un adolescente in fuga chiamato “Il ragazzo” e per i contenuti dell'opera lo scrittore si è basato sul libro di memorie “My confession” di Samuel Chamberlain, membro della Banda Glanton; siamo nell'anno 1833 nel Tennessee e durante una pioggia di stelle cadenti una donna muore e un bambino nasce e nessuno pronuncerà mai il nome di quel bambino, che per tutto il romanzo sarà the kid. Giovanissimo il ragazzo lascia la casa e il padre alcolizzato per diventare un vagabondo errante tra i nuovi confini americani dopo la guerra con il Messico terminata nel 1848. Il protagonista si ritroverà assoldato nelle fila di una banda che su commissione dei governatori messicani uccide gli indiani portandone poi gli scalpi agli stessi governatori che li pagano a seconda delle teste che porteranno indietro.
Il libro è straripante di violenza gratuita inaudita, terribile e brutale, con sangue ed interiora e pezzi di corpi umani a volontà, come poi è stata la realtà dei fatti: un massacro continuo. Un romanzo potente, scritto in maniera eccelsa, sebbene bisogna abituarsi alla scrittura senza punteggiatura nei dialoghi (che è una caratteristica dell'autore), che ti porta nella polvere del deserto, a sentire l'odore del sangue, al cospetto di una natura immensa tinteggiata in maniera perfetta dalle descrizioni di McCarthy che è un vero maestro nel portare l lettore a vivere un'esperienza quanto mai simile alla realtà. Riesce a rendere a pieno la magnificenza del west americano.

Quello che più colpisce è la freddezza e l'indifferenza totale con cui vengono perpetrate le più abominevoli crudeltà: i personaggi vivono come se tutto ciò che compiono o che subiscono sia una componente ovvia e naturale della loro vita infatti non vengono riportare le emozioni o le riflessioni del “ragazzo” che vive gli eventi in cui viene trascinato come se fosse predestinato a farlo.
La lettura è impegnativa, lenta e faticosa, ed esige la massima attenzione. Tutto ciò costa parecchio perché per esempio io, esaltato letteralmente dai primi capitoli e dalla bellezza della prosa, arrivato a metà romanzo mi sono accorto che ero stanco, svuotato, con il cervello che non riusciva a fissare nella mente quello che leggeva, perso anche io nel deserto come i personaggi crudeli di cui leggevo e presto mi sono trovato impantanato e solo alla fine il libro ha cominciato a scorrere più velocemente ai miei occhi. La sovraesposizione alla sporcizia, all'indigenza e alla crudeltà che trasuda dalle pagine forse merita pause di digestione molto lunghe, cosa che io non ho voluto concedermi, rovinandomi forse la lettura.

Meridiano di sangue dunque più che una lettura è un interminabile pellegrinaggio, una cavalcata sanguinaria e infernale senza una meta, dove si uccide come si respira, dove nulla importa, dove l'abominio è l'ordine naturale delle cose e dove tutti danzano in maniera macabra senza mai fermarsi.

Sono molto contrastato sul voto finale, non riesco a dare più di tre stelle e credo che se ne avessi la possibilità scenderei a due e mezzo, perché sebbene mi rendo conto di aver letto un capolavoro, soprattutto per la descrizione del west che è semplicemente da lasciare a bocca aperta e per i personaggi incredibili, mi sono trovato troppe volte smarrito... come se mi fossi trovato a ballare così forte da rimanerne stordito ed essermi poi ritrovato a sedere per terra con la testa che gira senza sapere il perché.

March 19, 2019
Scacchi For Dummies

Scacchi For Dummies

By
James Eade
James Eade,
Cristina Volpi
Cristina Volpi(Translator)
Scacchi For Dummies

Scacchi For Dummies, fa parte della serie di Hoepli “Dummies” una collana che raccoglie i più disparati argomenti cercando di renderli di semplice comprensione appunto ai “dummies”, cioè ai più tonti o imbranati. Personalmente ho alcuni volumi di questa collana e devo dire che sono fatti bene, arrivano subito al punto, sono di immediata comprensione, pieni di esempi o esercizi.

Questo in particolare è scritto da James Eade che è un maestro di scacchi americano, organizzatore di tornei ed editore di libri di scacchi. Ha il titolo di FIDE Master . È noto soprattutto per i libri Chess for Dummies (1996) e The Chess Player's Bible (2004), entrambi con diverse edizioni tradotte in 8 lingue.

Continua la mia “avventura” di apprendista nel gioco degli scacchi, infatti sebbene ho sempre giocato a scacchi fin da piccolo con scarsi risultati, sto cercando di rendermi un giocatore migliore da quando mia figlia sta frequentando un corso di questo meraviglioso gioco a scuola e vuole esercitarsi con e così ho deciso di riprendere in mano la scacchiera un po' più seriamente e come sempre quando voglio approfondire un argomento che m'interessa mi sono rivolto ai libri, comprandone una marea.

Questo è il secondo che leggo e devo dire l'ho trovato migliore dell'altro (Corso completo di scacchi. Dalle basi all'agonismo. La storia e i campioni. di Claudio Pantaleoni), non tanto per il contenuto che è più ampio e tecnico nel Pantaleoni, ma nell'approccio che sembra calzare molto meglio ad u novello praticante come me. Ricco di esempi ed esercizi da seguire con una scacchiera sotto mano, molto chiaro e dettagliato e passa dalle basi fino alle nozioni più complesse, con dei punti ben definiti di “Ricorda” o “Consigli” che sono un importante momento di riflessione e di studio, un invito a fissare nella mente delle nozioni che sono veramente importanti e utili nello svilupparsi del gioco.

Questo libro è un'ottima base di partenza per che vuole cimentarsi in questo gioco e come tutti altri libri della collana di cui fa parte, mi è sembrato chiaro, ordinato, ricco di spunti e adatto a tutti. Mi sento di consigliarlo a chiunque; molto utile anche la parte finale dove ci sono innumerevoli link ai vari siti internet dove oggi ci si può confrontare con giocatori di tutto il mondo a qualsiasi ora del giorno o della notte, o dove si possono scaricare le partite dei grandi campioni o vedere in diretta affrontarsi i grandi maestri.

March 13, 2019
Il latino per tutte le occasioni : Manuale di conversazione per l'uomo d'oggi

Il latino per tutte le occasioni : Manuale di conversazione per l'uomo d'oggi

By
Pericle Piola
Pericle Piola
Il latino per tutte le occasioni : Manuale di conversazione per l'uomo d'oggi

Il latino per tutte le occasioni: Manuale di conversazione per l'uomo d'oggi è un libro umoristico di Pericle Piola che è un noto studioso dell'antico che si nasconde dietro uno pseudonimo per conservare la sua cattedra universitaria.

Il libro è divertente, arguto e sagace, anche se cade di stile in alcune frasi che probabilmente avrei risparmiato tranquillamente, ed è adatto a tutti, sia per chi del latino ha solo una conoscenza superficiale e per chi magari lo conosce perché lo insegna, visto che usarlo quotidianamente è un po' difficile. In aggiunta i fantastici disegni di Sardelli, che interrompono gradevolmente il testo.

Lo vedo molto bene come un regalo simpatico ed originale agli appassionati di latino ed anche agli insegnanti di liceo che potrebbero usare qualche frase per rendere più gradevole e divertente lo studio ai loro allievi. Il tutto si legge in un'oretta strappando qualche sorriso.

March 8, 2019
Corso completo di scacchi. Dalle basi all'agonismo. La storia e i campioni.

Corso completo di scacchi. Dalle basi all'agonismo. La storia e i campioni.

By
Claudio Pantaleoni
Claudio Pantaleoni,
Roberto Messa
Roberto Messa,
+1 more
Corso completo di scacchi. Dalle basi all'agonismo. La storia e i campioni.

Corso completo di scacchi, è un libro di saggistica di Claudio Pantaleoni che è uno scacchista e scrittore italiano; come molti della sua generazione impara le mosse nel 1972 durante il Match del Secolo Fischer Spassky. Nel 1979 diventa Maestro Nazionale e nel 1985 ottiene l'Elo Fide. È oggi considerato il maggior esperto italiano di aperture di scacchi e infatti ha scritto numerosi libri sull'argomento.

Ho sempre giocato a scacchi fin da piccolo con scarsissimi risultati, ma da quando mia figlia sta frequentando un corso di scacchi a scuola e ha voluto giocare con me ho deciso di riprendere in mano la scacchiera un po' più seriamente e come sempre quando voglio approfondire un argomento che m'interessa mi sono rivolto ai libri, comprandone una marea.

Ho iniziato da questo: il libro è fatto molto bene per i principianti come me, ricco di esempi ed esercizi da seguire con una scacchiera sotto mano, molto chiaro e dettagliato e passa dalle basi fino alle nozioni più complesse, con un ottimo compromesso fra livello di dettaglio e la non eccessiva proliferazione di tecnicismi nello sviluppo dei temi.

Non avendo per adesso letto altri libri non ho un vero termine di paragone, forse mi aspettavo un po' più di consigli pratici e un po' meno partite da svolgere sulla scacchiera che per chi come me non è avvezzo alla nomenclatura tecnica che riporta le varie mosse nello svolgersi del gioco rende difficoltosa la lettura. Ma mi rendo conto che probabilmente questo è un mio limite e non una pecca del libro.

Ottima tutta la parte degli esercizi da svolgere. Interessante anche leggere la storia personale dei grandi campioni.

February 23, 2019
E tutto divenne luna

E tutto divenne luna

By
Georgi Gospodinov
Georgi Gospodinov,
Giuseppe Dell'Agata
Giuseppe Dell'Agata(Translator)
E tutto divenne luna

E tutto divenne luna, in originale “I vsičko stana luna” è un libro pubblicato nel 2013 dall'autore bulgaro Georgi Gospodinov che è anche poeta e drammaturgo. E' uno degli autori bulgari più tradotti dopo il 1989, con all'attivo quattro libri di poesia premiati con premi letterari nazionali. Gospodinov è diventato famoso a livello internazionale con il romanzo Natural, pubblicato in 21 lingue. Di lui è stato detto: “Definito il Milan Kundera della Bulgaria per i suoi viaggi nel mondo interiore, potrebbe essere accostato anche a Friedrich Dürrenmat per la sua riscrittura del mito del Minotauro, ma a ben vedere Georgi Gospodinov è uno scrittore unico.”

Un bambino sceglie come padre un albero, poi il busto di Stalin, un uomo insegue una donna che non esiste a Lisbona, un altro vuole possedere ogni donna per ogni lettera dell'alfabeto, un'altra rinuncia ai piani suicidi quando vede l'attacco alle Torri Gemelle in televisione perché sarebbe meglio suicidarsi in un giorno qualunque, un giorno solo suo. E via di questo passo verso tutti i diciannove racconti di questo libro, che vorrei fossero stati il doppio. Il triplo.

Lo stile dell'autore è affascinante e avvolgente, capace di descrivere le scene più inverosimili come se tutto fosse normale, come se la realtà è la sua e noi siamo immaginazione, un continuo mescolarsi di tenerezza e sgomento per le maniere imprevedibili in cui si aggroviglia l'esistenza dei protagonisti di queste storie; diciannove racconti in cui predominante è il tema dell'Apocalisse, dove la metafisica del quotidiano incontra il surreale. “E tutto divenne luna” è un libro che racconta come tutto potrebbe finire da un momento all'altro, e si avverte in ognuno l'ossessione incalzante di un tempo che sta per scadere e l'idea di una fine che sembra la conseguenza estrema della fragilità della condizione umana.

Queste sono le valutazioni che lascio per ogni singolo racconto:

1. 8 minuti e 19 secondi 3/5
2. Davanti all'albergo “Bulgaria” 4/5
3. Fantasmi 3/5
4. Adottarsi un padre 3/5
5. Il rituale 2/5
6. L'alfabeto delle donne 4/5
7. Cercare Carla a Lisbona 2/5
8. Do not disturb 4/5
9. Il dio dei nomi 2/5
10. Una figlia 5/5
11. Oh, Henry! 3/5
12. Per Lora 1/5
13. Tè di ciliegie 3/5
14. Una fotografia 3/5
15. Incontro con una floreale 3/5
16. I volti degli ultimi giorni 5/5
17. Il vecchio e il mare 5/5
18. Six degrees of separation 3/5
19E tutto divenne luna 5/5

Da tutti ne consegue una sorta d'incertezza che domina le nostre esistenze, dove tolto tutto quello che è superfluo, ciò che rimane sono le nostre paure, le ossessioni, le reazioni imprevedibili e i rifugi che può cercare la mente umana davanti alle difficoltà. Questi racconti sono perfette descrizioni della nostra società come la nostra: globalizzata e sentimentalista, curiosa di sapere tutto del prossimo ma pronta però a prenderne le distanze alla prima occasione.

Consiglio caldamente questo libro a chiunque sia in cerca di vicende lontane dai soliti circuiti, pieni di estro, ma che richiamano comunque e sempre il mondo in cui viviamo.

February 21, 2019
Le cose che portiamo

Le cose che portiamo

By
Tim O'Brien
Tim O'Brien,
Carlo Prosperi
Carlo Prosperi(Translator)
Le cose che portiamo

Le cose che portiamo, in originale “The Things They Carried” è una raccolta di racconti brevi scritta da Tim O'Brien e pubblicata nel 1990. I protagonisti dell'opera sono soldati appartenenti ad un plotone statunitense stanziato in Vietnam durante la guerra. Le cose che portiamo è stato finalista del premio Pulitzer e nominato tra i libri del secolo dal New York Times. Nel 2013, O'Brien ha ricevuto il premio Pritzker per la sua produzione letteraria a tema militare.

Sebbene sia un lavoro di fiction (i fatti narrati e i personaggi non sono reali, pur presentando molte componenti semi-autobiografiche), il libro descrive in maniera molto precisa e dettagliata la guerra. Secondo lo stesso O'Brien, creare una storia tecnicamente falsa ma che rappresenta realisticamente la guerra, invece di elencare semplicemente i fatti senza suscitare nessuna emozione nei lettori, è il miglior modo per raccontare la storia dei soldati coinvolti.

La trama vede le vicende di un immaginario plotone di soldati impegnato a combattere nella giungla vietnamita e racconta le storie di questi ragazzi in guerra, nel fango, diciotto, diciannove anni, la voglia di scherzare, quando si riesce e un peso insostenibile sulle spalle.

Sono moltissime le cose che portano, questi ragazzi mandati al massacro, e l'elenco è lungo e variegato, non solo le armi e le attrezzature, il cibo e gli oggetti di primo soccorso ma anche lettere da casa, biscotti di Natale, i collant della propria ragazza e fumetti, foto di una vita che sembra lontanissima quasi una leggenda persa nel tempo ormai. Ma non solo oggetti, ci sono anche le emozioni a pesare: ricordi, vergogna, paura, coraggio, crudeltà, la normalizzazione della guerra, di avere un amico che viene risucchiato dal fango e dalla merda o che un attimo prima sta compiendo un passo e l'attimo dopo è sparso su un albero lì vicino e tu devi raccoglierne i pezzi. Il peso più grande da portare è quello di essere vivi, quando gli altri muoiono.

La paura della morte onnipresente, in una storia che non è solo una narrazione di guerra, ma abbraccia anche il ritorno a casa e i giorni prima della partenza, i sentimenti del nemico, la storia della morte di una bambina cara all'autore che toglie la possibilità di crescere insieme e resta un peso da portare per sempre.

Il libro è scritto bene e si legge facilmente, riporta esattamente le sensazioni e le storie di questi ragazzi, anche se alcuni episodi sono un po' scollati dal continuum della storia e alcuni sono qualitativamente inferiori rispetto agli altri, sicuramente consiglierei la lettura di questo libro agli appassionati della storia nel Vietnam, ma sull'argomento ho letto libri migliori, come “Matterhorn” di Marlantes.

February 11, 2019
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