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Dopo aver finito giusto ieri “Oceano Mare”, questa mattina mi sono messo tra le mani “Seta” con l'intento di finirlo prima di pranzo. Impresa riuscita, che poi tanto impresa non è stata visto che questo libricino ti scivola fra le mani come la miglior seta. Senza peso, leggero, come le onde di un lago placido che arrivano a riva, come la vita del protagonista. Bellissima novella anche questa, ma a mio modesto parere una spanna sotto ad “Oceano Mare”, con buona pace da chi arrivando dal libro che sto recensendo ed accostandosi ad Oceano Mare pensa esattamene il contrario, ho visto che sono in molti a preferire questo ad O.M. Forse sarà l'ambientazione o i mitici personaggi della locanda Almayer, o le storie dentro le storie, che mi hanno affascinato di più di questo secondo libro di Baricco che leggo. Sinceramente se al primo darei sicuramente un dieci, a questo non potrei dare più che un otto. Di certo non per lo stile che è squisito o i personaggi disegnati a tratti distinti e commoventi, non saprei bene spiegare le differenze, forse il primo è dotato di un fascino più profondo, di segreti che si illuminano sulla scena pian piano. Ma certo anche questo libro è sicuramente da possedere tra gli scaffali del buon lettore, che troverà in questa vicenda un amore profondo e senza confini, con un finale che possiamo considerare in qualche modo “a sorpresa” come un buon giallo, anche se di certo qui parliamo di tutt'altro. Consigliatissimo anche visto l'esiguità della lettura, ma decisamente da anteporre ad Oceano Mare per chi scopre Baricco come me solo ora, giusto per il fatto che possiamo paragonarlo ad un ottimo antipasto prima del succulento primo.