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Ammaniti scrive bene, inutile stare a pensarci troppo. Anche la fantasia non manca e i suoi libri sembrano non stancare mai il lettore; anche se qui sembra ci siano quel poco che “stroppia”.
Ho amato moltissimo i suoi libri precedenti, anche “Come Dio Comanda”, stroncato dai più, qui l'autore si discosta parecchio dalle opere precedenti per tornare ai suoi primi scritti: le situazioni sono volutamente grottesche, volontariamente eccessive e paradossali. Soprattutto i personaggi, così sopra le righe da sembrare anche troppo reali; devo dire che molti passaggi mi hanno ricordato un autore come Palahniuk.
Venato di comicità, l'inizio è molto accattivante e ti porta veloce al centro della storia, che diventa sempre più grottesca, comica e disperata, a tratti fantascientifica.
una fitta schiera di personaggi vuoti di umanità in maniera disarmante, dove l'apparenza è tutto e i contenuti (dell'anima) sono nulli o sono così grandi da non poter essere contenuti e l'esplosione/implosione è dietro l'angolo.
Alla fine però, persa la novità, diventa un po' ripetitivo e decisamente sarebbero bastate molte pagine in meno.
Surreale alla fine ma sicuramente godibile, anche se gli scritti di Ammaniti migliori sono decisamente altri.
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