Il lato oscuro della ristorazione italiana
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Il libro di Visintin si propone di svelare i segreti e le ombre del mondo della ristorazione italiana, tra scandali, favoritismi, crisi e false recensioni. Ci riesce? In molte parti, sì. L'autore, noto critico gastronomico del Corriere della Sera, si basa sulla sua esperienza di trent'anni nel settore e offre una visione critica e spietata di un ambiente che appare lontano dall'immagine scintillante che spesso gli viene attribuita.
Il libro ha il merito di affrontare temi importanti e attuali, come l'impatto della pandemia, la mancanza di personale qualificato, il ruolo della Guida Michelin e dei media, e di fornire dati e testimonianze interessanti e documentati. Tuttavia, il libro soffre anche di alcuni difetti che ne limitano la godibilità e la credibilità.
Innanzitutto, il libro è scritto in uno stile troppo prolisso e ripetitivo, che rende la lettura noiosa e faticosa. L'autore sembra voler dimostrare la sua competenza e la sua erudizione, ma finisce per annoiare il lettore con troppe digressioni, citazioni e dettagli superflui. L'autore sembra arrovellarsi in inutili prove di scrittura, rischiando infine di prevaricare la sua tesi che all'inizio sembra chiara e convincente. Inoltre, mi sarebbe piaciuto leggere di esempi positivi, immagino ce ne siano e non solo negativi.
In conclusione, il libro di Visintin è una lettura che può interessare gli appassionati di gastronomia e di critica, o chi semplicemente cerca di capire il mondo che gli sta intorno, compreso quello del food, ma che richiede pazienza, forse troppa. Il libro offre uno spaccato del lato oscuro della ristorazione italiana, ma se all'inizio si fa leggere volentieri alla fine rischia di arrotolarsi su se stesso e senza peraltro portare degli esempi positivi.