Domani nella battaglia pensa a me, in originale “Mañana en la batalla piensa en mí” è un romanzo dello scrittore spagnolo Javier Marías del 1994 che ha vinto il premio Rómulo Gallegos e il Prix Femina Etranger. Il titolo di questo romanzo è shakesperiano (dal Riccardo III, atto V: “Tomorrow in the battle think of me, and fall thy edgeless sword; despair and die!”), ma la storia narrata si svolge nella Madrid dei nostri giorni.
La vicenda ha inizio quando Víctor Francés il protagonista narratore, di professione sceneggiatore per il cinema e la TV, ha un'avventura erotica che si conclude con la morte imprevedibile e totlamente improvvisa di Marta che in assenza del marito partito per un viaggio di lavoro, lo aveva invitato a condividere con lei la serata. Víctor, che all'inizio non sa che cosa fare con il corpo, con il bambino di due anni che dorme nella sua stanza, con il marito assente, si sente l'unico testimone di quella morte e unico depositario delle parole della donna e avvertendone il peso come una responsabilità opprimente, decide di conoscere il marito, la sorella e il padre della donna che aveva avuto con lui la più straordinaria delle intimità: quella della morte.
Il romanzo è scritto con grande maestria ma non è una lettura facile, la prosa è piena e consistente, i periodi sono molto ampi, non c'è una divisione del testo in capitoli, dunque molto spesso ti ritrovi a rileggere interi periodi: è difficile iniziare ma una volta messo piede all'interno risulta impossibile uscirne. Oltre alla storia che è ben definita ci sono poi molte digressioni di pensieri ed elucubrazioni del narratore, che portano il lettore a riflessioni profonde sulla morte, sulla vita nascosta e dissimulata, la concezione che vivere nell'inganno sia la naturale condizione umana, e che, come si dice nel romanzo, in realtà questo non dovrebbe dolerci poi così tanto.
Il libro mi è piaciuto molto, non avevo mai letto nient'altro di questo autore e sebbene la lettura sia stata impegnativa, sopratutto la parte centrale si è rivelata ardua, sono entusiasta di averlo letto e devo ammettere che le ultime centinaia di pagine le ho praticamente divorate; la storia poteva sfociare in qualunque punto in una storia poliziesca e invece sempre più si sondava l'animo umano mentre i personaggi erano alle prese con una storia che qualsiasi bravo giallista poteva fare sua. Non posso fare altro che consigliare questo libro.
“Vivere nell'inganno o essere ingannati è facile, e anzi è la nostra condizione naturale”.