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Emmanuel Carrère finirà per essere l'autore che ho letto di più in questo 2020, nonché una delle cose migliori di questo anno orribile. Nel giro di 3 giorni ho divorato “I baffi”, un inquietante e magnetico libro che scrisse nel 1986.
Totalmente distante dallo stile di “Limonov”, qui un po' Hitchcock, un po' Pirandello, l'autore prende spunto da un fatto banalissimo (il protagonista si toglie i baffi, che ha sempre avuto) per far sprofondare il lettore in una spirale di eventi semplicemente incredibile e per conseguentemente indagare sull'animo dell'essere umano, sempre pronto a vedere complotti e congiure dietro l'angolo
Non è il mio preferito di Carrère, ma è sempre d'impatto, è da leggere per le solite domande che ti frullano in testa quando lo leggi. Cos'è la verità? Fino a che punto la menzogna può celarsi? Chi è il protagonista? Chi sono io?
Il finale poi... Beh, perfetto.