Il bambino di pietra. Una nevrosi femminile

Il bambino di pietra. Una nevrosi femminile

1979 • 160 pages

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Il diario di una nevrosi, un atto di resistenza.

“L'infanzia è un territorio sconosciuto. Anni della vita scomparsi, come se non li avessimo vissuti. A sprazzi la memoria ci presenta momenti isolati, luoghi persone impressioni, emersi dall'amnesia. E come possiamo sapere che cosa abbiamo rimosso. Cerco di recuperare qualche filo”.

È esattamente questo che fa Cassandra, protagonista e voce narrante di questo breve romanzo. Nelle sue mani la penna diventa affilato strumento di analisi, le pagine sono spazio bianco da riempire con fibre di memoria, intricato groviglio di emozioni e pensieri discordanti. Si viviseziona, Cassandra, alla ricerca delle cause che l'hanno indotta, più o meno consapevolmente, al rifiuto della maternità. Sviscera i suoi legami familiari -colmi di perbenismo borghese e insensato pudore, vuoti di affetto e complicità femminile- arrivando a capire che non se ne affrancherà mai del tutto. La sua scelta l'ha resa donna libera, eppure diversa agli occhi altrui.

Bonanni scrive questo libro immersa nelle atmosfere degli anni '70, quando gli interrogativi sul ruolo familiare e sociale della donna iniziano a farsi pressanti, urgenti, improrogabili. Tuttavia, passati quarant'anni, alcune scelte sono tutt'altro che insindacabili, sottoposte all'aspra critica, al giudizio severo, alla velata ma implacabile accusa. Le donne, quando non contrastate apertamente, si tenta di ridurle al silenzio, com'è successo a Laudomia Bonanni: finalista con questo titolo al Premio Strega del '79, ripubblicata da Cliquot solo quest'anno. “Perché si tende a rimuovere tutto quanto disturba”, scrive Cassandra nel suo diario riferendosi ad altro, ma tracciando profeticamente il destino delle parole che, nella finzione letteraria, affida alla carta.

Scrivere questo libro è stato per Bonanni un atto di resistenza, lo stesso intento che scorgo dietro alla sua ripubblicazione nel 2021, lo stesso sentimento che ho sentito io una volta terminata la lettura.

September 30, 2021Report this review