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Un dee-jay di Radio Monte Carlo riceve, durante la sua trasmissione notturna, una telefonata delirante. Uno sconosciuto, dalla voce artefatta, rivela di essere un assassino. Il fatto viene archiviato come uno scherzo di pessimo gusto. Il giorno dopo un pilota di Formula Uno e la sua compagna vengono trovati morti e orrendamente mutilati sulla loro barca. Inizia così una serie di delitti, preceduti ogni volta da una telefonata a Radio Monte Carlo con un indizio 'musicale' sulla prossima vittima, e ogni volta sottolineati da una scritta tracciata col sangue, che è nello stesso tempo una firma e una provocazione - 'Io uccido'. Per Frank Ottobre, agente dell'FBI in congedo temporaneo, e Nicolas Hulot, commissario della Sûreté Publique, inizia la caccia a un fantasma inafferrabile. Alle loro spalle una serie di rivelazioni che portano poco per volta a sospettare che, di tutti, il meno colpevole sia forse proprio lui, l'assassino.
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L'ho trovato decisamente noioso e l'ho abbandonato dopo un mesetto. Vedremo se fra qualche anno lo risfoglierò.
Esordio di Faletti come scrittore di thriller e più in generale come scrittore. Conosciuto ai più come comico e attore, è diventato in breve tempo un autore di best-seller con questa sua opera prima.
La prima domanda è: mi è piaciuto questo libro? La risposta è no, per nulla. E non voglio cadere nei cliché che citano i molti lettori che hanno stroncato questa opera prima, con un certo snobbismo letterario che non ha senso, molti scrittori prima facevano tutt'altro.
E' che questa storia rappresenta l'inutile, è inverosimile, noioso, scontato, scritto male, prolisso, lungo senza avere il senso di esserlo, pieno di frasi d'effetto a volte forzate, ripetitivo, pieno di
deja vu a non finire, coacervo di luoghi comuni, di frasi fatte o a effetto, insomma è una cloaca senza fondo.
La seconda domanda è: Perchè leggere questo libro quando è una scopiazzatura da maestri del genere? Qui non c'è risposta, il mio consiglio è quello che se volete leggere thriller potete benissimo rivolgervi presso gli autori a cui Faletti si è “ispirato” (vogliamo dire copiato?), tipo Deaver. Il libro è irritante, il protagonista ha “illuminazioni” su dettagli essenziali che gli permetteranno di capire tutto. I dialoghi sono improbabili. I personaggi poco credibili, nessuno lontanamente appetibile al lettore, parlano e agiscono stereotipi di noir americani. La scrittura è da quarta elementare, da ripassarsi la sintassi e i tempi dei verbi.
La terza domanda è: perchè ho voluto leggerlo? La risposta è che sono stato catturato da un'abilissima campagna di lancio, degna di una missione spaziale della Nasa: avranno speso bene i propri quattrini quelli della Dalai? Dal ritorno di copie vendute, credo proprio di sì.
Quarta domanda è: perchè ho voluto finirlo? Difficile rispondere, visto che il mistero dell'assassino è chiaro da pagina due.
Quinta ed ultima domanda: perchè ha avuto tutto tanto successo questo libro mediocre? Probabilmente perchè è stato comperato da chi legge poco e per lo più non legge thriller, oppure perchè andava di moda l'acquisto, perchè è stato regalato da gente che non legge, o perchè un personaggio mediatico conosciuto che si mette a scrivere un libro cattura l'idea del lettore medio.
Insomma, statevene alla larga se siete ancora in tempo.