La nuova te inizia dall’armadio: Liberati dal superfluo, riordina il guardaroba, trova il tuo stile con il metodo RockandFiocc

La nuova te inizia dall’armadio

Liberati dal superfluo, riordina il guardaroba, trova il tuo stile con il metodo RockandFiocc

2021 • 155 pages

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Interessante la sezione sul vintage, per il resto un po' noiosetto e scontato.

Premessa 1: seguo Giulia e non sono una hater, ma credo nelle critiche costruttive, e credo che ci possano essere delle sfumature tra l'essere un'adulatrice a cui va bene tutto e una hater, si può stimare una persona e comunque criticarla, come farò io in questa recensione.

Premessa 2: non sono una patita del il politically correct e non amo né l'uso della schwa, né dell'asterisco. Sono attenta a queste tematiche ma non in maniera maniacale.

Partiamo dal titolo del libro, che è al femminile (“La nuova te”), ma poi stranamente tutto il resto del libro è al maschile. E lì dici, ok, è la regola del maschile universale, ci sta, bene così.
Poi però, stranamente, tutti gli stereotipi guarda te sono al femminile, tipo: “quando fate shopping con le amiche” (perché lo shopping lo fanno solo le donne no?) o “per la serata tra amiche”, per non menzionare i classici luoghi comuni del tipo “il tubino nero fa molto segretaria del capo”.

A questo punto, sarebbe stato più onesto rendere tutto al femminile, NON usare il femminile solo quando parliamo di stereotipi e luoghi comuni, visto che poi tutto il resto del libro è al maschile.

E poi il grande classico dei vestiti per “valorizzarsi” (nel 2021 parliamo ancora del “valorizzarsi”, veramente?). Non che ci sia niente di male nell'usare questa terminologia, intendiamoci, ma il livello più o meno è quello di un articolo su Vanity Fair, magari anche di qualche decina d'anni fa, niente che non sia stato già sentito.

Nessuna menzione sulle taglie plus size (lo dico nonostante io non faccia parte della categoria interessata): probabilmente perché nel caso di plus size è impossibile “valorizzarsi”?

In definitiva, siamo quasi nel 2022, mi sarei aspettata qualche nota in più, magari nella premessa, in merito a:

1) Target del libro (che so, magari specifica che il libro è prevalentemente per donne e che userai questo o questo tipo di linguaggio, ma che molti dei principi valgono per chiunque? Oppure no, insomma, dimmi a chi ti rivolgi. Il titolo lo sottintende, certo, ma poi tutto il resto del linguaggio è al maschile, quindi una premessa sulle scelte fatte in termini di linguaggio e target avrebbe aiutato, come avviene per altri libri).

2) Il linguaggio usato (vedi sopra).

3) Cosa si intende per valorizzarsi (ma forse questo avrebbe implicato dover segnalare che se sei una persona grassa che non rientra in nessuna delle categorie di corporatura citate, allora il libro non è per te).

4) Taglie dei brand menzionati (quando si parla dei costumi, nessuna menzione del fatto che ci sono brand più o meno inclusivi in merito alle taglie di reggiseno ad esempio, anzi, mi aspetto che i brand segnalati siano perfetti per una corporatura magra e con poche tette. Nulla di male se quello è il tuo target, Giulia, ma almeno segnala nella premessa che - volutamente o meno - talune categorie potrebbero essere poco o per nulla rappresentate).

Un commento relativo a tutte le raccomandazioni del tipo “a me non piace, ma voi fate quello che volete” (sottotesto: farete schifo). È il suo stile di comunicazione nelle storie di Instagram, in quel contesto certamente apprezzato, ma magari in un libro avrei evitato o avrei riformulato.

In ultimo, una cosa che ho notato, è che ci sono molti suggerimenti su brand a cui affidarsi, ma mai nessuna indicazione sui brand da evitare, a mio parere una mossa un po' studiata per evitare di inimicarsi certi brand. Ecco, posso capire la scelta, però sarebbe stato lodevole se si fosse esposta un po' di più (esempio banale: Intimissimi se avete una coppa D lasciate perdere perché le scelte sono limitate, ovviamente questo non può dirlo perché si giocherebbe tutte le sponsorizzate, quindi a mio parere il libro è onesto fino a un certo punto, c'è un evidente conflitto di interessi visto che Giulia potrebbe potenzialmente sponsorizzare i brand menzionati, ovvio che qualsiasi menzione negativa è preferibile venga evitata).

Per ora queste sono le prime reazioni a caldo.

December 16, 2021Report this review