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Cura e traduzione di Mario Scaffidi Abbate Edizione integrale con testo latino a fronte Nessuna passione ha tante sfaccettature e manifestazioni come l’ira: accanto all’ira “cattiva”, “ingiusta”, “rozza”, “burbera”, “becera” ci sono l’ira “buona”, “giusta”, “saggia”, “santa”, “raffinata” e persino l’ira di Dio (o “iradiddio”). In ogni caso, bisogna riuscire a eliminare ogni eccesso, perché in tutto l’uomo deve tendere all’equilibrio e all’armonia, dice Seneca in questo dialogo composto intorno al 40. Dietro Novato, il dedicatario del dialogo, si nasconde egli stesso, in un amletico ondeggiare tra due poli, in bilico tra un’esigenza razionalistica e una mistica, fra il controllo e l’affermazione delle passioni. Non avere vizi non è un merito: è un merito saperli dominare, e impedire loro di offuscare la serenità del nostro giudizio. «So bene che anche altre passioni si fa fatica a tenerle nascoste, che la libidine, la paura, l’audacia hanno anch’esse i loro sintomi e si possono prevedere: non c’è infatti emozione, quando sia viva ed intensa, che non alteri i lineamenti del volto. Qual è allora la differenza? Le altre passioni si vedono, l’ira risalta.» Lucio Anneo Seneca nacque a Cordova intorno al 4 a.C. Avviatosi verso un ideale ascetico di vita, da cui lo distolse il padre, abbracciò la carriera forense e la vita politica prima sotto Caligola, poi sotto Claudio e infine sotto Nerone. Ricchissimo, fu oggetto di aspre critiche e venne anche citato in giudizio. Nel 65, coinvolto nella congiura di Pisone, si tagliò le vene. Di Seneca la Newton Compton ha pubblicato, con testo latino a fronte, L'arte di non adirarsi, L’arte di essere felici e vivere a lungo e Tutte le tragedie.
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