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È passato qualche tempo dalle letture spasmodiche di Doyle e della Christie. Finiti i romanzi (tutto Holmes e una manciata tra Poirot, Miss Marple e i romanzi corali) la voracità non si era estinta, così mi ero avventato sui racconti.
Un po' di quell'appetito è passato.
Nell'ultimo periodo ho lasciato spazio alle contaminazioni del thriller, stuzzicando il gusto con un po' di noir, qualche cozy mistery, qualche variazione all'italiana e ad alcune parodie nient'affatto male.
Le mani di Mr. Ottermole mi ha subito catapultato in un mondo di dubbi. Il primo tra tutti: cartaceo o digitale? Mi sono lasciato sedurre dall'elegante veste scelta dalla Polillo editore. Azzeccatissima, a mio gusto: finalmente un nuovo colore per il thriller! E in copertina una rappresentazione essenziale, che mette in moto la curiosità senza condizionamenti.
(Nota di merito per l'editore: nella collana I bassotti si trovano delle perle davvero superlative).
Mi gingillo con tuti questi incisi perché il racconto è tremendamente bello ed avvincente. Si legge nel volgere di un sospiro: impossibile staccare l'occhio dalla trama, avviluppata nella nebbia londinese del primo Novecento. Non sono gli omicidi; non sono i sospetti; non sono nemmeno le atmosfere che guidano gli umori e le indagini; sono tutti elementi che la penna di Burke congegna in modo semplice ed efficace, in grado di conquistare anche dei maestri del giallo quali Ellery Queen. È il tono dell'autore che regala qualcosa di speciale, un'allure che pochi altri scrittori hanno saputo conferire avendo a disposizione poco più di una manciata di pagine - Doyle e la Christie, sopra tutti i miei riferimenti.
Ed è in una sera di gennaio come molte altre, in quella Londra nebbiosa e umida, che Mr. Whybrow si stava trascinando verso casa. Ancora poco e sarebbe arrivato a casa, o almeno così pensava, domandandosi se sua moglie gli avrebbe servito, assieme al tè caldo, del merluzzo o forse delle aringhe. E immerso com'era nei suoi pensieri non immaginava di certo che proprio quella notte, poco distante da lui, il destino aveva in serbo un piano differente, per Mr. Whybrow...