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Il libro è un piccolo gioiello, e a dispetto dal titolo, non è rivolto solo agli appassionati di sport. Non è una cronaca delle Olimpiadi del ‘36, è un racconto particolareggiato di un evento così straordinario da contenere al suo interno tantissime storie. La bravura degli autori è stata quella di non fossilizzarsi su Jesse Owens e la sua straordinaria storia d'amicizia con Jung, ma di raccontare tante altre vicende particolari di quelle Olimpiadi. Ho apprezzato particolarmente il punto di vista di uno dei due protagonisti, Wolfgang Fürstner, un tedesco che vive la trasformazione della sua patria dall'interno e pian piano si rende conto dell'andazzo che la storia prenderà.
Buffa è, come sempre, una sicurezza.