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Ma come fate a dargli cinque stelle ?
La banalità fatta libro
Memorie di Adriano è un romanzo francese della scrittrice Marguerite Yourcenar pubblicato per la prima volta nel 1951. Il libro è organizzato in 6 parti, tra cui un prologo ed un epilogo: prende forma di lunga epistola indirizzata dall'anziano e malato imperatore al giovane amico Marco Aurelio, allora diciassettenne e che poco dopo diverrà suo nipote adottivo nonché successore al trono.
Il libro descrive la storia di Publio Elio Traiano Adriano, l'imperatore romano del II sec., immedesimandosi nella figura di questo in un modo del tutto nuovo ed originale: infatti immagina di fare scrivere ad Adriano una lunga lettera nella quale parla della sua vita pubblica e privata. L'imperatore si trova così a riflettere sui trionfi militari conseguiti, sul proprio amore nei confronti della poesia, della musica e della filosofia, della sua passione verso il giovanissimo amante Antinoo.
Bisogna anzitutto dire che nonostante sia un libro del 1951 e che tratta sostanzialmente di un uomo vissuto più di duemila anni fa, è ancora oggi un libro attuale, le riflessioni di Adriano sono anche le nostre, sono le riflessioni dell'uomo di ogni tempo. E' un romanzo che va letto a prescindere, se non per la storia in sè stessa, per la soavità e la beltà assoluta della scrittura della scrittrice e per i messaggi filosofici di cui questa opera è pregna.
La minuziosa ricostruzione storica è grandiosa così come lo studio di un personaggio complesso come quello di Adriano e infatti l'autrice ha portato avanti per anni la stesura del testo. C'è molto da scoprire, da riflettere, da meditare, da assaporare, letteralmente parlando, che una volta sola quasi non basta per coglierne tutta la grandezza, tutte le sfumature; non è un libro semplice comunque, non si legge tutto d'un fiato come un thriller, è complesso e molte volte si deve passare più volte le frasi e i paragrafi per gustare al meglio la scrittura e ciò che Adriano/Yourcenar vuole comunicarci con questa lettera aperta.
Profondo, moderno pur trattando di una vita così lontana dalla nostra, illuminato da una scrittura perfetta. Sicuramente uno dei più grandi capolavori della letteratura di tutti i tempi. Fa riflettere soprattutto anche che sia una donna che scrive l'autobiografia di un'imperatore uomo e che riesca ad entrare così in profondità nel suo animo. Un lavoro sublime che lo rende per noi comprensibile, toccando contenuti universali. Adriano era un uomo, libero e dotto, semplicemente. E si vede l'essere umano perso nella solitudine della sua conoscenza, che si ritrova nel coraggio di affrontare la realtà con soluzioni sempre diverse. E' stata la sua voglia di pace in un contesto così “guerrafondaio” che mi ha riempito di stupore.
Per concludere direi che sicuramente è una lettura interessante e profonda che va sicuramente fatta, non nego che sia impegnativa e ostica in alcuni punti, ma molto edificante e che vi darà soddisfazione, con una storia comunque romanzata, nella mentalità e negli usi e costumi di quell'epoca. La lettura del libro capolavoro della Yourcenar permette anche di comprendere il grande lavoro di studio e di documentazione che sta alla base della sua elaborazione, senza che ciò però si risolva in un mero saggio storico. Interessanti a tal proposito anche gli spunti che si ricavano dai “Taccuini di appunti” dell'autrice riportanti in calce al romanzo.
“Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora t'appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai più gli svaghi consueti. Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che certamente non vedremo mai più... Cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti...”