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Oskar, un newyorkese di nove anni a suo modo geniale, ama inventare singolari dispositivi. Inventa camicie di becchime per farsi trasportare in volo dagli uccelli in caso di emergenza, inventa un sistema di tubi collegato ai cuscini di tutti i letti di New York per raccogliere le lacrime di chi piange prima di dormire, riversarle nel laghetto del Central Park e mostrare ogni giorno il livello di sofferenza della sua città. A Oskar capita di piangere sul cuscino, da quando suo padre è morto nell’attacco alle Torri Gemelle. E per non soccombere sotto il peso di un dolore così violento e nuovo cerca la forza nella sua fantasia più che nell’abbraccio di chi gli è rimasto. Un giorno, non troppo per caso, in un vaso azzurro trovato nell’armadio del padre scopre una busta che contiene una chiave. Sul retro della busta c’è una scritta: «Black». Che serratura apre quella chiave? E se Black è un nome, chi è Black? Per scoprirlo Oskar intende bussare alla porta di tutti i Mr e Mrs Black della città, e se il suo viaggio per i distretti di New York non gli riporterà chi se n’è andato per sempre, gli restituirà un passato lontano che ha sconvolto la vita dei suoi nonni paterni e di un’intera generazione: il passato dell’Europa devastata dalla Seconda guerra mondiale. La vicenda di questo ragazzino eccezionale e della sua famiglia farà piangere, ridere, riflettere. Farà sentire ogni lettore parte di un dolore che va molto al di là della tragedia di Manhattan: è il dolore di tutte le vittime civili dei conflitti, di tutte le città attaccate, di tutti gli amanti che la guerra ha separato per sempre.
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“Molto forte, incredibilmente vicino” è il secondo romanzo di Jonathan Safran Foer, pubblicato nel 2005. È stato uno dei primi romanzi ad affrontare il tema degli attacchi terroristici dell'11 settembre.
Il libro interseca sostanzialmente due storie che si alternano: quella di Oskar Schell un ragazzino di nove anni e dei suoi nonni paterni. Oskar ha un dolore incolmabile: ha perso il padre adorato, nell'attentato alle torri gemelle dell'11 settembre 2001. Frugando nel ripostiglio del padre, dentro ad un vaso trova una chiave con una scritta: “Black” e si metterà a cercare tutti i Black di New York per sapere a chi appartenga e cosa apra.
Molto più complesso l'intreccio della storia dei nonni. Il nonno paterno non l'ha mai conosciuto così come il papà di Oskar non aveva mai conosciuto suo padre. La nonna di Oskar era emigrata in America dalla Germania poco dopo la fine della seconda guerra mondiale e qualche mese dopo il trasferimento aveva incontrato il fidanzato della sorella Anna morta a Dresda in un bombardamento. La donna gli chiederà insistentemente di sposarla ma lui è riluttante per via della sorella di lei mai dimenticata e acconsentirà stabilendo rigide regole di convivenza. Alla fine lei rimane incinta, lui non regge e fugge. Ma decenni dopo quando troverà tra l'elenco delle vittime delle torri, il nome del figlio, si ripresenta alla porta della moglie.
Nel romanzo “Molto forte, incredibilmente vicino” vengono affrontati temi come il lutto, i rapporti familiari e i traumi. Il fattore scatenante è la tragica morte del padre che provoca sia la distruzione della famiglia di Oskar sia il riavvicinamento alla stessa famiglia da parte del nonno di Oskar.
Il romanzo è bello, commovente, davvero ben scritto, con uno stile davvero particolare anche nell'uso di fotogrammi, pagine vuote, scritte di una frase sola su una pagina intera. Un insolito modo di affrontare la tragedia dell' 11/9, senza nemmeno accennare al terrorismo se non nelle paure del bambino Oskar, pieno di fobie. E'una scrittura che a tratti tralascia la parola stessa e diventa immagini, pensieri. Un libro che contiene molte storie: un figlio alla ricerca del padre o, meglio, alla ricerca di in ricordo del padre che ne plachi il dolore della scomparsa; un padre che scrive le lettere al figlio che non ha mai conosciuto; una nonna che scrive al nipote della sua vita, il suo incontro col nonno, il suo amore per la sorella.
Un libro che diverte, appassiona, commuove: parte dalla tragedia dell'11 settembre per avvolgere e legare tutte le morti civili (le torri gemelle, Dresda, Hiroshima) della guerra, di tutte le persone che la guerra ha separato per sempre.
Una New York affascinante, sebbene ferita e il piccolo/grande Oskar protagonista insieme alla figura del nonno paterno, con le sue invenzioni, la sua solitudine, le sue bugie, la sua singolare elaborazione del lutto per un romanzo che appassiona e commuove.