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Momenti di trascurabile felicità è un libro di Francesco Piccolo del 2010, edito da Einaudi. E' una raccolta di brevi paragrafi che l'autore accomuna ai suoi momenti di felicità: possono esistere felicità trascurabili? Come chiamare quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio?
Libretto che di felicità ne ha veramente poca e che pone tutto il peso del suo essere sulla trascurabilità: infatti potrete sicuramente trascurarlo e probabilmente l'unico atto di felicità potrà essere quello di farlo volare da qualche parte come il ragazzino in copertina. Tipico esempio della scaltrezza di case editrici e autori che vendono a prezzi abnormi, sciocchezze simili facendo leva sulla quotidianità dei lettori.
Per lo più un elenco di “situazioni” veramente comuni e banali, spruzzati da un cinismo e una cattiveria davvero fuori luogo: se per essere felici (tanto per citare l'autore) bisogna guardare nel carrello degli altri o curiosare negli armadietti dei bagni di chi ti ospita, oppure arrivare a mettersi con lo scooter davanti a tutte le macchine in attesa del verde del semaforo o ancora trovare queste trascurabili felicità nell'ignorare le campagne di raccolta fondi che vendono prodotti per raccogliere denaro per la ricerca o ancora correre a sedersi sull'autobus sull'ultimo posto disponibile per poi ignorare il resto del mondo e guardare fuori dal finestrino godendone. E queste da me citate sono quelle che escono dalle vere banalità delle altre, che cadono davvero nell'insulso quotidiano.
Oltretutto queste perle di elucubrazioni è messo insieme in modo abbastanza irrazionale e senza un filo logico conduttore. Un insieme di idee, pensieri e riflessioni, che fanno davvero piangere più che rendere felici. Alcune poi sono così lunghe, come la felicità di organizzare un appuntamento con qualcuno in modo che l'altro debba compiere più strada di te per arrivarci (con tanto di formule di matematica posticce), che ti viene da piangere.
L'unico mio momento di trascurabile felicità è stato quello di aver finito questo libro.