Morte dell'erba
Morte dell'erba
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Che cos'è un “romanzo di sopravvivenza”? E un romanzo in cui un autore mette un uomo, o un gruppo di uomini, in una situazione quasi insostenibile, e sta a vedere quello che fanno per salvarsi. Se poi aggiungiamo a ciò una vicenda come un virus che uccide tutte le piante esistenti, ci troveremo dinnanzi a un bel libro di fantascienza.
Nell'Europa dei primi anni sessanta comincia a trapelare la notizia di un virus proveniente dall'Oriente, che distrugge tutte le piante con le quali entra in contatto; se dal principio le altre nazioni cominceranno ad approntare degli aiuti alimentari d'emergenza a una Cina moribonda per la totale mancanza di riso, ben presto la situazione crollerà vertiginosamente perché il virus dilagherà resistendo a tutte le contromisure lanciategli contro; le piante cominciano a scarseggiare ovunque e a quel punto sarà il crollo delle società.
Va detto sicuramente che per i fan del genere post apocalittico questo libro è sicuramente un must have.
Rispetto ad opere meno riuscite l'autore pone l'attenzione proprio sul “sociale” e narra le conseguenze del post apocalisse, di un gruppo di famiglie e del repentino sgretolarsi di ogni regola, la trasformazione di padri di famiglia in assassini, in predatori; la civiltà in giungla, nella quale o si divora o si è divorati.
Il concetto e la morale del libro risulterà dura e senza appello, disperata. La conclusione sarà desolante e stupefacente.
Consigliatissimo.