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Ricordi di scuola dell'autrice, che non fece mai mistero di avere un carattere peperino e indipendente, volitivo ma non capriccioso.
Viene chiamato ‘romanzo', ma è più un breve diario di una parte della sua vita scolastica sotto il fascismo, una narrazione che parla in modo anche sregolato della sua quotidianità tra i banchi di scuola, culminante in un evento destinato a cambiarla.
Una bella penna, indubbiamente, con del gusto ma poca sostanza.