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Per me è difficile scrivere di questo libro, che non è stato facile da leggere. Ho un rapporto eccezionale con i gialli scandinavi, ed ero sicuro che sarebbe stato una bomba... mi sono ritrovato a chiedermi per circa 200 pagine dove gli autori andassero a parare. “Tre Secondi” sembra essere già scritto per una serie tv, i dialoghi sono brevi, spesso ripetitivi, veloci, si passa da un personaggio all'altro con una rapidità che disorienta, fino a quando non si arriva al momento clou della narrazione, che salva un po' tutto.
Forse con 150/200 pagine in meno sarebbe stato più godibile, di certo il tipo di scrittura è affascinante... la storia è simile a “Prison break” (la nota serie tv), e per questo potrebbe piacere a molti. Io ho dubbi sul fatto di leggere il sequel. Lo consiglio, però, a chi è appassionato di polizieschi e thriller scandinavi, meglio ancora se lo si legge in autunno, con un clima che mi avrebbe aiutato ad immergermi ancora di più nella trama e nelle atmosfere.