Ratings1
Average rating5
Mentre nel giugno del ‘78 Vienna si prepara ad assistere alla partita fra Italia ed Austria ai Mondiali argentini, il protagonista del romanzo scopre i luoghi iconici della città con una guida d'eccezione: uno dei più influenti allenatori della storia del calcio, Bela Guttman. Da questa originale premessa parte il racconto della carriera incredibile di Guttman, che si intreccia con quella del padre del protagonista, un giornalista sportivo austriaco.
Ancora una volta l'autore scrive un romanzo imperdibile per chi ama lo sport. Questo verrà apprezzato da chi ama il calcio e conosce anche solo sommariamente la storia di Guttman, e del calcio danubiano a cavallo fra le due guerre mondiali. La figura dell'allenatore ungherese sembra rivivere attraverso le parole di Frusca, e il racconto passa da toni comici a toni tragici senza mai essere eccessivamente ironico, o eccessivamente pesante.
Ho amato il libro perché restituisce la storia di un uomo conosciuto ai più praticamente solo per la famosa “maledizione”, ma che in realtà è stato determinante per lo sviluppo del gioco del calcio in tutto il Mondo (non dimentichiamoci che ha allenato anche in Brasile).
Un piccolo gioiello per tutti gli appassionati.