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“I vermi conquistatori 2” di Brian Keene, purtroppo, non riesce a mantenere il livello di tensione e coinvolgimento del primo libro. La trama, che inizialmente promette di espandere l'universo post-apocalittico introdotto nel capitolo precedente, si sviluppa in modo frammentato e poco coerente. Oltretutto la casa editrice che ha pubblicato il seguito che era edito Mondadori ci presenta un testo con una traduzione mediocre, con strafalcioni e refusi nel testo.
Comunque uno dei principali difetti del romanzo è la caratterizzazione dei nuovi personaggi. Mentre nel primo libro i protagonisti erano ben delineati e capaci di suscitare empatia, in questo seguito appaiono piatti e privi di profondità. Le loro azioni e motivazioni risultano spesso prevedibili, rendendo difficile per il lettore appassionarsi alle loro vicende.
Inoltre, la narrazione soffre di una certa ripetitività. Le situazioni di pericolo e i confronti con le creature mostruose sembrano seguire schemi già visti, senza aggiungere nuovi elementi di suspense o innovazione. Questo porta a una sensazione di déjà vu che smorza l'effetto sorpresa e rende la lettura meno avvincente.
Soprattutto l'ambientazione, che nel primo libro era stata uno dei punti di forza, perde molto del suo fascino: le descrizioni della grande città post-apocalittica sono molto meno vivide e poco dettagliate, risultando meno immersive rispetto alle atmosfere claustrofobiche e inquietanti del primo romanzo.
Infine, il ritmo del libro è spesso irregolare. Alcune parti della storia sembrano trascinarsi senza un vero scopo, mentre altre che potrebbero essere sviluppate più a fondo vengono trattate in modo superficiale. Questo squilibrio narrativo può frustrare il lettore e rendere difficile mantenere l'attenzione fino alla fine.
In sintesi, “I vermi conquistatori 2” non riesce a riprodurre la magia e l'orrore del primo libro. Nonostante alcune buone idee, la mancanza di coerenza nella trama, la caratterizzazione debole dei personaggi e la ripetitività delle situazioni rendono questo seguito meno coinvolgente e soddisfacente. Una delle maggiori delusioni riguarda le spiegazioni e le trovate narrative che dovrebbero giustificare il mondo post-apocalittico. Mentre nel primo romanzo questi elementi erano solo abbozzati, lasciando il lettore con un senso di mistero e anticipazione, nel seguito risultano sviluppati in modo deludente e poco convincente. Le rivelazioni sulle cause dell'apocalisse e sull'origine dei vermi giganti, invece di arricchire la trama, finiscono per banalizzarla. Ciò che avrebbe potuto essere un'espansione affascinante del mondo narrativo, diventa una serie di spiegazioni forzate e prive di originalità. Inoltre, le nuove informazioni introdotte in questo seguito mancano di coerenza e spesso contraddicono elementi stabiliti nel primo libro. Questo non solo crea confusione, ma erode anche la credibilità dell'intero universo narrativo.
Per chi ha amato il primo capitolo, il secondo risulterà sicuramente una delusione, lasciate perdere e passate oltre: questo seguito, invece di espandere e arricchire l'universo creato da Keene, finisce per impoverirlo, lasciando il lettore con un senso di insoddisfazione e disillusione.