
Ben scritto, sono sincera. Ma troppo pesante, pedante e ridondante.
Il male di vivere senza via d'uscita.
“Perché c’è tutto questo sottobosco cattivo?” mi domando. “Che cerca di avviluppare e di cancellare e di soffocare gli alberi più grandi? Perché tutta questa misera e disperata ferocia che sfigura ogni cosa? Perché tutto questo brulicare di corpi che cercano di prosciugare gli altri corpi suggendoli con le loro mille e mille scatenate radici e le loro piccole, forsennate ventose, per dirottarne su di sé la potenza chimica, per creare nuovi fronti vegetali in grado di annientare tutto, di massacrare tutto? Dove posso andare per non vedere più questo scempio, questa irreparabile e cieca torsione che hanno chiamato vita?”
"Itadakimasu. È il nostro modo di dire buon appetito. Ma non vuol dire proprio buon appetito, suona più come – punta un dito contro il mento e alza lo sguardo al soffitto – come umilmente ricevo in dono. Serve a esprimere gratitudine nei confronti di chi ha contribuito a questo piatto: i contadini che hanno coltivato il grano, le galline che hanno fatto le uova e i cuochi che hanno usato quegli ingredienti con sapienza."
"Se non si fa nulla di innaturale, la Natura trova il tempo adatto a tutte le cose."
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Il secondo libro della Yoshimoto che leggo. Uno stile pulito, ordinato e unico. Divorato in un paio di giorni, compagno di tempo che doveva trascorrere velocemente ad ogni costo. Per questo l'ho trovato molto di compagnia; ritrovarsi improvvisamente in una candida mente adolescenziale mi ha davvero fatta sentire protetta e convinta. Non ho idea di cosa, di dove, di come, semplicemente così.
Inizialmente mi piaceva molto. Lo stile fluido, le pochissime parole per descrivere i personaggi in maniera così semplice e profonda allo stesso tempo e la stranezza della storia. Mi ero quasi immersa nelle sensazioni che un amore così forte può provocare..e poi..mi sono allontanata da tutto il mondo che mi ero creata durante la lettura.
Insomma, non me l'aspettavo così. Ma sicuramente un libro non del tutto scontato.
Da diverso tempo volevo leggere questo libro; c'era qualcosa che mi attirava nella famosa "nuova interpretazione" di uno degli autori più grandi della nostra letteratura. In principio pensavo si trattasse di un testo prettamente letterario, sicuramente inusuale e fuori dalle norme, ma comunque un testo dedicato a un autore specifico.
Dopo le prime pagine mi sono immediatamente resa conto che si trattava di qualcosa del tutto diverso: la storia di una vita; la storia della vita.
In pochissime pagine l'autore riesce a dispiegare e a rapire, le fasi esistenziali del poeta di Recanati divengono speculari a quelle della nostra esistenza. Velatamente le critiche alla società, ai metodi di insegnamento; con forza la decisione nel supportare l'essere umano, in qualunque fase esso si trovi, tramite ciò che ha sempre ispirato i poeti: la bellezza per la vita, il rapimento per la nostra esistenza.
Sicuramente dopo questa lettura, di pessimismo ne rimane ben poco.
Lettura molto scorrevole e in fin dei conti piacevole. L'unica pecca è l'assenza di bibliografia che dovrebbe sempre accompagnare un lavoro "scientifico", anche per il semplice fatto di voler saperne di più. In ogni caso rimane un riassunto rapido e veloce dell'essenzialità. Fatto bene, diviso in capitoli in modo coerente e definitivamente utile per un primo assaggio dell'argomento!
Il fatto che sia un libro scritto in più anni si fa sentire. Decisamente.
Essendo il primo libro dell'autore che leggo, mi aspettavo qualcosa di più...come dire...stupefacente. La lettura invece è andata abbastanza a rilento, immersa in un inseguimento che sembra non finire mai. Si giunge alla fine per apprendere poche notizie sparse e molto filosofiche che...insomma, non necessitavano di tutto quel preludio.
Sono rimasta piacevolmente colpita invece dall'utilizzo di un linguaggio ricercato (che ora non so se sia come da originale o opera del traduttore).
Per la nostra mentalità occidentale è ovvio aspettarsi di più da un libro come questo. Soprattutto se il titolo viene tradotto in modo da far gola a delle norme precise e stilate nel modello mentale più schematico possibile. Personalmente, ho deciso di acquistare questo libro mentre scrivevo la mia tesi di laurea semplicemente per rilassare un po' la mente. Ed è servito. Molti concetti sono ripetitivi e ognuno dovrebbe già averli dentro di sé, ma alcuni elementi li ho trovati molto, molto interessanti.
Finalmente un libro che spiega come si fa. Che spiega davvero che cosa.
Finalmente un libro che permette di approfondire l'analisi della natura umana e dell'individuo, impacchettato nelle sue credenze e convinzioni senza quasi mai riuscire né a vederle né a lasciarle andare passando oltre.
Un libro davvero illuminante e da mettere in pratica. Subito. Da questo momento.
Liberazione.
Ho impiegato diverso tempo a leggere questo libro. Effettivamente la sua lettura è un po' pesante, come se ti arrivasse addosso un concentrato di nozioni e di esempi senza avere nemmeno il tempo di realizzare. Ma lo scrittore avvisa subito che non si tratta di un libro da leggere e basta, ma un vero e proprio manuale da tenere in considerazione in vari momenti e quando se ne sente il bisogno. E così ho fatto, ho protratto la lettura per ben un anno leggendo solamente quando sentivo che dovevo, che volevo. Il risultato è stato interessante, molte cose sono di uso comune, ma altre sono state illuminanti. In ogni caso, penso che sia un libro su cui tutti dovrebbero appoggiare gli occhi, prima o poi.
Regalo natalizio. Che dire, non poteva capitarmi in un momento migliore. Un saggio breve ma significativo, che analizza l'individuo e il suo rapporto con le scelte, partendo da personaggi remoti arrivando fino ai giorni nostri..noi dell'era tecnologica..noi che dovremmo essere i figli dell'evoluzione..
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"La grandezza non consiste nell'essere questo o quello, ma nell'essere sé stesso, e questo ciascuno lo può se lo vuole."
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"D'altronde io ho bisogno di andarmene presto e anche senza esser certo del luogo in cui mi fermerò: l'essenziale per me è di rompere questa catena, e di provare qualche cosa di nuovo. Se partirò, non avrò il rimorso di essermi abbandonato pigramente al cosiddetto destino."