
Giudizio non imparziale perché chiaramente ho visto prima il film e poi ho letto il libro. Visto da questo punto di vista, sembra che il regista sia stato veramente bravo a cogliere ogni aspetto del libro, però forse quest'effetto è dovuto al fatto che, appunto, avevo già in mente i personaggi cinematografici.
A parte questo, mi è piaciuto ed è stato interessante scoprire in che modo è scritto uno dei libri che ha fatto la grande fama della Rowling.
Ps. Ho amato le citazioni di Silente e il suo personaggio su tutti. ♥
Pazzesco.
È il primo libro di Banana Yoshimoto che leggo nella mia vita. Sinceramente, non sapevo proprio cosa aspettarmi, pur conoscendo in parte quanto sia diversa la letteratura giapponese dalla nostra.
Credo di essere rimasta senza parole e di non riuscire ancora ad articolare nessun pensiero coerente con quanto ho appena finito di leggere. Sarà perché ho letto il libro tutto d'un fiato mentre andava preso a piccole dosi...non so.
Sta di fatto che, in quelle parole, c'è tanta di quell'immensità da perdersi completamente...rimanendo nudi di fronte all'essere, al non essere, alla vita, alla morte...insomma: davvero pazzesco.
"I suoi movimenti erano così fluidi che qualsiasi posa assumesse dava un’illusione di immobilità. Per quanto la musica potesse essere fragorosa, lei sola sembrava esistere in un mondo senza suoni."
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"Sentii un senso di perdita assoluto, come se il mondo dovesse finire."
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"Il corpo, senza uno spirito che mi guardi, è solo un contenitore. E quindi lo si può guarire, come si aggiustano le macchine, pensai."
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"Per esempio quando tu chiudi gli occhi, in quel preciso istante il centro dell’universo si raccoglie dentro di te."
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"Dato che la memoria è energia, se non viene liberata rimane nel corpo e intristisce."
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"Convenzioni, strane regole non scritte… ce n’è un’infinità, e proprio perché creano tante piccole limitazioni, all'interno di un ambiente ristretto hanno una forza assoluta. Stereotipi che agiscono ancora prima del giudizio morale..."
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"Insomma, a parte la differenza di atmosfera, la percentuale di persone speciali e di quelle insulse era la stessa dappertutto."
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"Parole che in quel momento potevano riferirsi solo a me, e che a un altro sarebbero parse insignificanti, banali. Le persone che pronunciano parole così lo fanno come per caso, come se non avessero nessuna importanza, ma in realtà, in qualche parte profonda di loro, devono conoscere il potere di quello che hanno appena detto. Sentire di averti dato qualcosa che hanno portato da chissà quale meraviglioso luogo infinitamente distante."
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"La mia casa sono solo io, il mio posto è solo dove sono in quel momento, e però questa realtà non si può isolare: è un processo continuo come la bellezza azzurra dell’aurora che dopo un istante si trasformerà in un’alba che possiede una diversa bellezza non meno meravigliosa. È più o meno la stessa cosa."
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E potrei andare avanti ancora per molto...
È qualcosa che tocca nel profondo.
Ormai ogni volta che finisco un episodio della saga non vedo l'ora di iniziare quello successivo. Questa volta devo dire che la vicenda mi stava facendo perdere l'attenzione fino ai momenti finali pieni d'azione.
Devo anche dire che durante la lettura mi è capitato di pensare quanto alcune delle scene descritte fossero surreali...e anche quanto alcune altre scene mi sembrassero tratte da un film splatter. Ma penso che debba essere così, insomma, provengo dalla scuola Rice, è normale!
This book for young adults is good and well-written. I read it to keep practicing my English, but it was a nice discovery. I didn't know that the story of Pocahontas was based on reality, so I was surprised (and quite sad because of the end of the story).
I also liked the historical extracts between the chapters. Now I know something more about the State of Virginia, Jamestown, and George Washington.
Interessante e sorprendente.
Non avendo mai studiato la storia del Giappone mi sono trovata ad avere un primo approccio all'arte giapponese tramite questo testo. La mano straniera dell'autrice si sente sin dalle prime pagine, e forse lascia abbastanza disorientati. A parte questo, si tratta di un libro davvero interessante che permette di avvicinarsi alla cultura giapponese sotto ogni punto di vista: artistico, archeologico e persino sociale.
Tre stelle! :)
"Solo essendo così spietatamente se stesso come fu fino alla morte, poteva dare qualcosa a tutti gli uomini."
Di stampo chiaramente autobiografico, pur fuorviante e stucchevole in alcuni passaggi, questo testo rimane un'altra testimonianza di quel genere di persone di cui ci si dimentica l'esistenza.
Dopotutto, come dice l'autore:
"Capì questo: che le associazioni rendono l'uomo più forte e mettono in risalto le doti migliori delle singole persone, e danno la gioia che raramente s'ha restando per proprio conto, di vedere quanta gente c'è onesta e brava e capace e per cui vale la pena di volere cose buone (mentre vivendo per proprio conto capita più spesso il contrario, di vedere l'altra faccia della gente, quella per cui bisogna tener sempre la mano alla guardia della spada)."
"Ogni combattimento, sia che si svolga dentro o fuori di noi, è sempre un combattimento contro noi stessi. Da un punto di vista psicologico, noi siamo i padroni di casa della nostra mente. Generiamo pensieri, che sono gli ospiti. Gli ospiti possono essere piacevoli o sgradevoli, ma vanno e vengono e un padrone di casa che si rispetti offre la stessa attenzione e cura a tutti gli ospiti, senza distinzione alcuna. Quando però perdiamo il controllo della nostra interiorità e ci dimentichiamo di essere il padrone di casa (perché ci siamo identificati con i nostri pensieri), gli ospiti s'impadroniscono del nostro posto e iniziano a dettar legge come se fossero loro i padroni di casa e noi ci dimentichiamo che essi sono unicamente dei visitatori che vanno e vengono, con tutto ciò che questo comporta."
Una biografia..una cronaca..perfetta come sempre, realistica al punto giusto..al punto in cui non riesci più a discernere l'illusione dalla realtà.
Un libro infinito ma non stucchevole, colmo di eventi ma mai monotono..ma soprattutto sempre elegante e sintatticamente sublime.
..e lo stream of consciousness contemporaneo. Meraviglioso.
Nonostante gli impegni universitari mi sono concessa attimi di relax in compagnia di questo libro formidabile!
Era un sacco di tempo che volevo leggere qualcosa della Hamilton, e finalmente mi sono decisa a leggere questo primo episodio della saga di Anita Blake.
Beh, che dire, avendo già letto la saga della Anne Rice, forse sono un pochino di parte...
Ad ogni modo penso che superficialmente il libro possa essere giudicato come una "banale americanata" soprattutto per come hanno reso le battute della protagonista. A parte questo, che in ogni caso non è assolutamente una cosa che stona, forse mi sarebbe piaciuto che l'azione finale si snocciolasse più lentamente...invece mi sono trovata un principio lento e meticoloso e una fine rapida e veloce!
Nonostante tutto ciò, mi è piaciuto!
Per essere un'analisi condotta nel 1991, l'ho trovata molto ben fatta e strutturata.
Attraversando vari passaggi, l'autore mette in luce quali siano le informazioni sostanziali ricavabili dai pittogrammi iscritti sulle ossa oracolari cinesi riguardo la concezione della terra o paradiso primordiale, il concetto di divinità e, successivamente, di regalità. Tutto questo viene infine messo a confronto con alcuni elementi della cultura medio-orientale, in particolare con dei passi della Bibbia, rendendo lampanti alcune conclusioni alle quali si giungerà alla fine del volume.
Di analisi del genere, a parer mio, dovrebbero essercene molte di più. Il pregio di questo volume è il fatto di non volersi fermare alle solite "costrizioni" imposte dal nostro sistema di apprendimento, andando oltre, ricavandone conclusioni sicuramente esatte che potrebbero essere ulteriormente approfondite.
Le quattro stelle del mio giudizio vanno per lo più al fatto che la presente edizione è piena di errori di stampa, imputabili forse all'editore, che, di tanto in tanto, divengono particolarmente fastidiosi durante la lettura.
Una narrazione che trasporta immediatamente nel suo strato più esaltante. Letto tutto d'un fiato in un periodo della vita in cui probabilmente avevo bisogno di un po' d'azione al di là dei libri universitari. Un'ottima compagnia, anche se avrei voluto che durasse di più!
In ogni caso, Sherlock Holmes rimane uno dei personaggi più interessanti ed entusiasmanti di sempre! ♥
Studiare i fenomeni urbanistici di Roma antica tramite questo approccio particolarmente concreto e collegato permette di ottenere una visione totale della realtà del tempo, fino al punto in cui fonti letterarie e ritrovamenti archeologici ce lo permettono.
Affrontato per un esame universitario, penso che sia il coronamento a degli studi organici di storia romana.
Letto per un esame all'università, l'ho trovato troppo tecnico e poco appassionante, se così si può dire.
Sarà che il raccontare l'arte di un popolo lo vedo come un qualcosa di magico che non può essere ridotto a sterili informazioni riguardo misure al centimetro delle tombe e temperature di cottura dei recipienti.
In ogni caso, molto utile per avvicinarsi a una cultura orientale a noi completamente estranea.
Molto contraddittorio.
Penso che si tratti di uno degli apici della contraddizione. Incantevole il modo in cui, con degli astutissimi giochi di parole, si rigirino tutti i tipi di frittate.
Ero curiosa, avrebbe potuto essere anche un buon regalo, ma sinceramente regalare un testo dove ci si impone obbligatoriamente non è proprio il massimo.
Chi lo scrive sembra l'essere perfetto che ogni tanto ammette la sua imperfezione - con molta malizia - e che però può sempre consigliare gli altri su cosa fare o non fare.
Davvero complicato per un principiante.
Frequentando un corso universitario di ebraico biblico, e quindi essendo dei totali principianti, questo libro aiuta solamente a finire di confondersi del tutto le idee. Evidentemente ha un approccio alquanto antiquato per uno studente dei giorni nostri e questo fa sì che sia molto difficile riuscire a captare subito e rapidamente ciò che è necessario allo studio. Personalmente ho dovuto integrare con delle risorse online.
Perfect for English learners!
Va bene, non è che per gli Italiani sia un brutto libro, anzi!
Molti concetti sullo sheva che non si capivano sulle grammatiche li ho trovati in questa sede alquanto cristallini! È un ottimo libro per imparare l'alfabeto ebraico, però bisogna stare attenti ad alcuni esempi che, in quanto riportati in lingua inglese, potrebbero condurre in fallo uno studente italiano.
Per il resto, libro perfetto e molto utile! Ci sono anche gli esercizi!
Il libro giusto, al momento giusto.
Questo libro fa parte di quel genere di libri che ti capitano in mano quando hai bisogno di cambiare qualcosa...o di renderti conto di cosa stai veramente facendo e dove stai veramente andando.
Pensavo di non avere mai tempo, poi l'influenza ti costringe a letto e te lo spari in una giornata.
Decisamente illuminante e, soprattutto "ricordante".