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Terzo libro della serie con Leo Demidov protagonista, l'ormai famoso agente della polizia segreta Staliniana protagonista di “Bambino 44” prima e di “Il rapporto segreto”, poi. Personaggio che si muove nella Russia Staliniana prima e che con questo romanzo arriverà a coprire un lasso temporale di vent'anni, portandoci direttamente agli anni ottanta.
Il folgorante esordio del primo libro (ancora adesso il più bello e quello che consiglierei caldamente di leggere, potete trovare la mia recensione qui su Gr) e il seguito un po' più appannato rispetto al primo (sempre recensito da me), portano a questo terzo libro, che esce dai soliti schemi narrativi, temporali e di ambientazione: se infatti i primi due libri si svolgevano nella Russia degli quaranta/cinquanta, in un arco temporale breve, qui ci troviamo con un arco temporale di vent'anni, e andremo a toccare non solo la Russia, ma anche gli Stati Uniti e l'Afghanistan.
Forse quello che è il difetto in questa terza opera dell'autore è proprio questo, infatti sembrano esserci due romanzi con due storie staccate all'interno dello stesso libro. Come ogni thriller, o romanzo spionistico che si voglia, storico o meno, dove il protagonista è un agente ci troveremo per forza con un “mistero” da risolvere, un'indagine da seguire, la cattura del cattivo: anche qui infatti partiamo dagli stessi presupposti, solo che a metà del libro, probabilmente per giustificare lo stacco temporale dal primo evento all'ultimo parte questa storia parallela (il protagonista esiliato volontario in Afghanistan) che sembra proprio una storia a se stante, con nuovi personaggi e nuova trama, e il lettore rimane un po' spiazzato perchè decisamente vuole tornare alla risoluzione del primo evento. E invece dovrà aspettare quasi il finale del romanzo.
Decisamente si potevano fare due libri e allungare la vita all'agente Demidov, strana soluzione questa per uno scrittore seriale che usa lo stesso personaggio per i suoi libri, solitamente si cerca di produrre più libri possibili se il personaggio piace.
Per il resto la trama, i personaggi, l'ambientazione è al livello degli altri libri, dunque ottima e anche questa storia ha come punto di forza di volere sempre avere in mano il libro per leggerne qualche pagina, anche se devo ammettere in alcuni punti s'impantana un poco e l'azione va scemando pericolosamente.
Consiglio questo libro a chi ha letto i primi due e si è affezzionato all'agente segreto Demidov, agli altri decisamente consiglio di recuperarsi “Bambino 44” e cominciare da lì.