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Mi ricorderò di Camere separate come di un lungo viaggio a due, mano nella mano, senza cartina né punti di riferimento. Un viaggio dove la meta non si intravede alzando lo sguardo ma chiudendo gli occhi, seguendo i puntini luminosi che compaiono dietro le palpebre. Un viaggio dove la mano che stringi e ti stringe non è sicurezza, quiete, conforto ma desiderio, tensione, ricerca. Un viaggio che non finisce con l'ultima pagina perché le parole sono penetrate in ogni fibra del corpo e ora lo coprono come una seconda pelle.