Cell
2006 • 502 pages

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Dirò un'eresia, ma io sono tra quelli che non hanno apprezzato così tanto “IT”, e dunque dico che la parte iniziale e di mezzo di “Cell” mi è piaciuta di più della parte di mezzo e finale di “It”.

Con buona pace di chi a questo punto probabilmente non starà più leggendo questa recensione perchè mi ha dichiarato eretico! A parte gli scherzi questo libro reputato tra i più una prova deludente del Re a me non è dispiaciuta affatto, sarà perchè amo i libri catastrofici e il film “Zombi” di Romero.

Siamo molto più vicini allo splatter che al'horror classico o al filone catastrofico in più punti ma in qualche modo, in certe descrizioni a me ha ricordato quel capolavoro de “L'Ombra dello Scorpione”.

Mi sono piaciuti i personaggi, mi è piaciuta la storia e mi è piaciuto il finale e l'ambientazione. Possiamo sorvolare su alcune misere riflessioni dell'uomo moderno a contatto con la tecnologia attuale che poco si addicono al libro e alla filosofia in se e che sembrano più discorsi del tipo “non ci sono più le stagioni”, da sconosciuti in un ascensore.

A parte questo il tutto scorre molto velocemente e l'idea di un impulso che faccia impazzire in un secondo l'intera umanità al cellulare in quel momento, regredendoli a semplici animali dall'istinto di sopravvivenza molto marcato, è bella anche se probabilmente non originalissima e viene sviluppata in maniera molto efficace all'interno della storia.

Consigliato per un po' di svago a tinte rosse.