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Altro volume sulla poesia del novecento della raccolta del “Corriere della Sera”, questa volta la monografia è sulla figura di Alda Merini, poetessa milanese che ebbe una vita a dir poco tormentata.
Il suo tormento e la sua disperazione, seguita dagli anni in manicomio, si percepisce in tutta la sua forza nelle poesie, come negli scritti, in tutte le sue opere; ho trovato alcune davvero disarmanti, altre più ermetiche e di difficile comprensione, ho trovato toccanti le pagine di diario in fondo a questo volume.
Le sue poesie sono tantissime, quelle che ho più apprezzato in questa raccolta sono state: “Il gobbo”, “Canzone triste”, “Sorgente”, “I poeti lavorano di notte” e “Rendimi i miei capelli”.
La vita di questa poetessa è stata davvero incredibile, ricca di dolore, sempre alla costante ricerca di equilibrio tra follia e normalità. Così come le sue poesie, anche un profano come me lo può capire scorrendo queste pagine.