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Per sfuggire al massacro del suo popolo, il sireneide Fati cerca rifugio in un peschereccio, ma viene venduto a Ismael, lo spietato proprietario del Circo del Mare. In fuga dal passato, catapultato in un presente ancora peggiore, deciso a scappare e trasformato nell’attrazione principale del circo, Fati si ritrova invischiato in una società che non conosce, quella umana, fatta di maschere e sottintesi, e quando un efferato delitto si consuma fra gli artisti, la possibilità di fuggire e tornare negli abissi gli si presenta, ma inizia a chiedersi se sia ciò che vuole davvero. Possibile debba scendere a patti proprio con Ismael e collaborare per scoprire il colpevole? Una cosa è certa: l’assassino non può essere la Bestia, nonostante tutto sembri ricondursi a lui. Fati sa che è innocente e intende dimostrarlo, ma ecco che gli abitanti del circo iniziano a sparire misteriosamente. Riuscirà a risolvere questo enigma e a salvare tutti quanti?
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Una storia che si svolge in un mondo che fa da sfondo ad una grande isola in mezzo ad un enorme oceano.
Nel Circo del Mare, dove tutto può succedere, si ritrova catapultato Fati, membro della razza sirenide con cui l'uomo divide il pianeta.
Da prigioniero ad attrazione principale, il nostro protagonista si trova catapultato in mondo che non conosce, dopo essere stato strappato da quello che credeva di conoscere.
Il Circo del Mare è guidato dal carismatico Ismael e popolato da creature bizzarre e complesse con le quali Fati si confronterà per imparare a fare suo questo mondo di superficie così sconosciuto e misterioso, del quale non comprende nemmeno il linguaggio.
E quando stiamo per cominciare a fare mente locale un terribile evento scuote gli eventi, rivelando un fondo di violenza e ipocrisia, e il colore della storia si tinge di giallo all'ombra del tendone.
Un racconto lineare, linguaggio travolgente, ritmo incalzante e worldbuilding complesso e originale sono gli ingredienti che compongono questo romanzo che ho trovato fantastico.
Una “semplice” storia fantasy ambientata in un realtà post apocalittica si rivela una metafora precisa e attuale della nostra società.
Le pulsioni dell'anima, il costante bisogno di vivere di apparenze, la perdita di un obiettivo punto di riferimento, la paura del diverso, la denuncia sociale di un femminismo calpestato sono elementi che muovono i personaggi e ne condizionano i tratti, portandoli ad azioni inimmaginabili.
Una nota molto positiva, a parte il finale mozzafiato, è stato il momento del confronto tra villain e eroe: momento delicato in ogni trama quando il cattivo rivela tutto il suo piano, il suo movente e confessa tutti i suoi misfatti.
Credo senza troppi giri di parole che sia stato la più bella e straziante scena di questo tipo che abbia mai letto.
Non posso che consigliarvelo, dategli una possibilità perché senza dubbio lascerà un piccolo seme di speranza nella vostra anima.