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Primo libro di questa autrice pubblicato in Italia, il titolo originale è “Sans feu ni lieu” del 1997 e anche qui purtroppo, ancora una volta, non si capisce la traduzione del titolo in italiano. Ancor meno è chiaro il perchè non si rispettano le cronologie originali quando si decide di pubblicare in Italia un nuovo autore. Per la sequenzialità di tale serie, consiglio vivamente a chi volesse intraprenderne la lettura, di riferirsi a Wikipedia.
Ritroviamo qui gli stessi protagonisti di “Chi è morto alzi la mano” sempre più sopra le righe e scanzonati che aiutano un bravo ed arguto poliziotto in pensione ad indagare su una serie di brutali omicidi di giovani donne; la polizia parigina è sulle tracce di un ragazzo confuso, inoffensivo e molto spaesato, i protagonisti del libro vedranno di fare luce sul caso.
Si legge come il primo, anche questo non tradisce l'originalità e la buona scrittura, mescolando un po' di generi letterari, si parte dal poliziesco per passare al giallo, fino ad arrivare alla narrativa d'autore con dei personaggi e un ambientazione descritti magistralmente. Trama scorrevole ma non banale, molto godibile.
A dispetto degli scrittori thriller/noir a cui siamo abituati la Vargas ha il merito di non soffermarsi sulla brutalità degli omicidi stessi, saltando a piè pari descrizioni morbose e truculente. Lei stessa in una sua intervista disse: “ Non sopporto i gialli violenti che raccontano crimini complicati. Il delitto e' sempre semplice”.
I fatti da lei raccontati molto spesso non hanno mai una faccia sola, ma cambiano per tutto il libro, solleticando la voglia del lettore a portare a termine la storia.
Consigliato e buona lettura a tutti.