La baracca dei tristi piaceri

La baracca dei tristi piaceri

2009 • 216 pages

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Immaginate di essere una ragazza tedesca di vent'anni durante la Seconda Guerra Mondiale. Un giorno come tanti altri venite arrestata senza spiegazioni e subite un processo sommario in cui l'accusa è di aver sporcato il sangue ariano con quello ebreo. Siete caricata insieme ad altre cinquanta donne dentro ad un carro bestiame diretto a Ravensbruck, un campo di lavori forzati dove venite rasata, spogliata dei vostri vestiti e tatuata per diventare un numero tra tanti altri. Immaginate un solo pasto al giorno dopo ore e ore di lavoro durissimo, punizioni crudeli per qualsiasi gesto di umanità nei confronti di altre prigioniere. Sentite la vita scorrere via dal vostro corpo, la vostra ragione abbandonarvi, non riuscite neanche più a piangere per gli orrori che vedete ogni giorno. Poi ricevete una proposta: a Buchenwald vi aspettano pasti decenti, un letto caldo, niente lavori estenuanti e la libertà dopo sei mesi; in cambio dovrete mettere il vostro corpo a disposizione delle SS e dei prigionieri del campo. Nella Germania nazista la prostituzione era un crimine punito spesso con la deportazione e vi chiedete cosa ci faccia un bordello in un campo di concentramento. Ma è il pensiero di un attimo; vi fate avanti con la convinzione che ciò che vi chiedono non può essere peggio dell'inferno in terra in cui siete capitata e vi aggrappate alla speranza che finisca presto. È l'inizio di un altro incubo.

L'esistenza dei cosiddetti Sonderbund - “Edifici Speciali” in cui le donne erano costrette a prostituirsi e a subire ogni genere di violenza - è stata a lungo taciuta, forse anche per rispettare il silenzio delle vittime. Con una penna rapida e asciutta Helga Schneider ci restituisce la preziosa testimonianza di una delle pagine più vergognose e dolorose della nostra storia, un racconto terribile ma che è necessario conoscere.

August 6, 2020Report this review