L'Impero di Azad
1988 • 368 pages

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Bellissimo secondo romanzo del Ciclo della “Cultura”, anche se una stella sotto al favoloso “Pensa a Fleba”, con un Ian M. Banks pieno di creatività e di voglia di meravigliare ancora una volta.

Per chi non lo sapesse nel ciclo della Cultura viene descritta una immaginaria società anarchica, socialista e utopica. La Cultura è caratterizzata dall'essere una società in cui tecnologie avanzate provvedono praticamente senza alcun limite materiale alla ricchezza ed al sostentamento di ognuno, senza chiedere nulla in cambio, avendo tutto ma abolendo il concetto di possesso, dall'aver superato quasi tutti i vincoli fisici biologici (inclusa la malattia e la morte) e dall'essere una società stabile, priva di leggi e quasi totalmente egualitaria.

La maggior parte dei romanzi del ciclo della Cultura si occupa di personaggi come diplomatici, spie o mercenari, per lo più di persone che si occupano del lavoro sporco per conto della Cultura.

In questo caso il protagonista è il miglior giocatore della “Cultura” e forse dell'intera galassia. Viene invitato dal Contatto - il servizio segreto della Cultura - a partecipare ad un gioco che è così complesso e sofisticato da dare il suo nome ad un impero intero. Tutta la vita di questo sistema è dettata dal gioco stesso, dalle sue regole e da tornei che stabiliscono la gerarchia del potere.

Fantascienza di prima classe e solo per veri intenditori. Originale, semplice eppure con una struttura narrativa solida ed elaborata. Banks si riconferma ancora una volta come un grande scrittore.

Consigliatissimo.

October 7, 2005Report this review