Premio Pulitzer? Bha. Davvero di basso livello questa storia.
Scritto in maniera altamente poetico, aulico e descrittivo, con molte metafore davvero belle, storia commovente a tratti (solo a tratti purtroppo) e... e... niente di più. Il resto non pervenuto.
Un bel piatto decorato con all'interno niente da mangiare.
Rimango sempre più convinto che intorno all'assegnazione dei premi letterari, valgono più i poteri degli editori che il valore degli autori.
Potete, se volete, perdere un paio di giorni e leggere delle descrizioni sicuramente di grande impatto, molto ben pitturate e altamente ben rese, ma potete anche pensare di leggere qualcosa dai contenuti più “tastabili”, soprattutto una storia molto meglio sviluppata (questo mi sembra più un racconto lungo dal finale raffazzonato) e non farvi convincere come me dalla “pecetta” rossa Premio Pulitzer ben in vista sulla copertina; perchè l'unico premio che potrebbe vincere per quanto mi riguarda, è quello della noia.