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Settimo numero di questa bellissima iniziativa questa del Corriere della Sera, che porta un secolo di poesia nelle nostre case con le grandi voci del Novecento in una collezione di antologie inedite, con ricchi apparati e nuove introduzioni. Un appassionato racconto del mondo attraverso i versi dei più grandi poeti italiani e stranieri.
Fino ad ora non ho mai parlato della veste di questa collana, che trovo meravigliosa: gli acuqrelli che disegnano le copertine, la scelta della carta ruvida dei frontespizi, il formato e la qualità della carta delle raccolte. Splendide scatole, per splendide parole.
Questo numero è dedicato a Federico García Lorca, autore conosciutissimo, ma di cui io a parte qualche poesia non avevo mai letto una sua raccolta completa. Mi ha entusiasmato davvero molto, soprattutto la parte iniziale del libro che contengono gli scritti giovanili, un po' meno la parte finale dove si nota la maturità del poeta ma l'ermetismo prevarica sul canto dei sentimenti e della natura.
Le poesie che più mi sono piaciute sono state: “Canzone autunnale”, “Cicala!”, “Madrigale d'estate”, “Madrigale”, “Vento di notturno”, “Grafico della petenera”, “Morì all'albeggiare” e “La sposa infedele” (forse la più bella).
Noto ancora che il poeta anche in questo caso ha vita tormentata, altalenarsi di successi e abbattimenti con una convivenza con una omosessualità con cui non riesce a vivere, esule e assassinato... questa inquietudine sfocia in canto per chi lo vuole stare a sentire; sofferenze, paure, amore e tormento si trasformano in parole delicate, squisite e superbe.
“Per un sentiero va la morte, incoronata, di zigare appassite. Canta e canta una canzone con la chitarra bianca, e canta e canta e canta.”