Oceano Mare

Oceano Mare

1993 • 274 pages

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Un libro che come un'onda d'improvviso viene a bagnarti i piedi mentre sei lì a fissare il mare. Ma questo è un mare infinito e tu sei su una spiaggia aspra con un vento che sempre soffia da Nord. Tutti mi dicono che Baricco o lo si odia o lo si ama, forse probabilmente il fatto sta che non tutti possiedono un particolare animo per capirlo, o forse per chi lo critica aspramente, non era quello il momento per leggerlo o forse certe letture non sono per tutti. Perchè questa storia non può non piacere, non può non far sognare, non può non incantarti e trasportarti alla locanda Almayer, dove i confini sono labili, ma le storie e sopratutto i personaggi che ci abitano sono così intensi da prenderti come solo il mare in burrasca sa prenderti. Ci sono fra tutti due personaggi che solo per leggere del loro, bisognerebbe leggere questa storia: il pittore Plasson che cerca di dipingere il mare con l'acqua stessa del mare, ma soprattutto Bartleboom, uno scienziato che cerca di capire dove il mare effettivamente finisce. Ma anche le altre figure sono meravigliose e le fiabe che raccontano in questo libricino che sembra sì sottile, ma che in verità riempie con la sua forza narrativa un intero mondo così bellamente affrescato da lasciare stupiti ad ogni giro di pagina. Mi avevavno anche detto che Baricco sembra scrivere più per fare una esercizio di stile che per altro, ma io in verità non ho potuto che apprezzare questo suo esercizio, perchè mi ha fatto sforzare di dipingere come Plasson stesso, tutte queste descrizioni nella mia mente. Tutto coninvolge: le parole, le punteggiature, gli accostamenti delle frasi producono vera musica per gli occhi. Questa è poesia, emozione pura. Oceano Mare è affascinante e travolgente. Spesso mi è capitato di interrompere la lettura cercando di farmi entrare per bene le parole nell'anima, cercando di metabolizzare, lasciarle cadere a fondo, sedimentare. Accostatevi a questo puro piacere per la mente con una sensibilità particolare e vedrete che non potrete non apprezzarlo. “La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi straziati, la sesta la fame, la settima l' orrore, l' ottava i fantasmi della follia, la nona è la carne e la decima è un uomo che mi guarda e non mi uccide. L' ultima è una vela. Bianca. All' orizzonte.”

December 19, 2009Report this review