The Martian Chronicles

The Martian Chronicles

20 • 182 pages

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Marte non è altro che una seconda America

Ho un altissima considerazione per quest'opera, che inizialmente mi ha destabilizzato. Nella mia ignoranza mi aspettavo una storia tendente all'hard sci-fi, mentre l'opera è focalizzata su aspetti antropologici e sociologici, a discapito dei dettagli tecnici e della coerenza. Infatti Marte non è sempre la stessa Marte nei racconti, i Marziani non son sempre gli stessi, e in realtà è tutto un semplice pretesto perché per Bradbury Marte è nient'altro che un'altra Terra. Questo è dovuto alla natura fix-up della raccolta, che tuttavia contiene un ordine cronologico che divide l'opera in parti dedicate rispettivamente a conquista, colonizzazione e declino.
Un titolo meno d'impatto, ma forse più adeguato sarebbe stato Cronache Umane (o Terrestri), perché non si manca mai di parlare dell'uomo, delle sue speranze, delle sue paure e dei suoi più intimi sogni e incubi. Una serie di racconti, non tutti dello stesso calibro, ma tutti narrati brillantemente, che hanno saputo stimolare in me riflessioni e inquietudini.

È un opera densa di idee e di critica, da rileggere e da sottolineare. Ha un respiro più ampio rispetto a Farnheit 451 e affronta temi diversi, in una cornice fantascientifica, Bradbury dipinge l'umanitá nel suo peggio.

“Ma in fin dei conti, che cos'è questa maggioranza e da chi è composta? e che cosa pensa, come fa a fare quello che fa, non cambierà mai? e io, soprattutto, come ho fatto a trovarmici in mezzo, a questa marcia maggioranza? Non mi ci trovo bene, io. Si tratta forse di claustrofobia, di paura della folla, o semplicemente di buon senso?”

December 25, 2020Report this review