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Due ragazzi, Tommy e Tuppence, decidono di improvvisarsi detective per racimolare qualche soldo pubblicando un annuncio sul giornale del tipo “esperti detective cercano lavoro ben pagato”. Si ritrovano così invischiati in un intrigo internazionale, alle prese con un misterioso personaggio, Mr. Brown, intenzionato a conquistare il potere assoluto sull'Europa. La storia procede dunque tentando di sventare i piani di quest'ultimo e, nello stesso tempo, di scoprire la sua identità.
Il racconto è ben architettato tant'è che Christie mi ha bellamente fregato nel mio tentativo di scoprire chi fosse Brown (non che io sia una cima... ma vabbe).
Comunque sia, ciò che si apprezza di più è il carattere dei personaggi che non è banale- non mi sbilancio a parlare della loro psicologia che difatto non esiste-. Difatto è proprio il loro carattere a rendere la storia divertente, appassionante e coinvolgente.
Insomma, una lettura consigliata per i periodi di relax? In realtà, no. Se infatti pensate che la trama sia minimamente interessante, conviene che mettetiate da parte questo libro per prenderne un altro: #Passenger_to_Frankfurt, sempre della Christie, e con una trama simile ma 1000 molte migliore. Sarà che tra la scrittura dell'uno e dell'altro passano 50 anni circa (1922 e 1970 rispettivamente) per cui lo stile e le tecniche letterarie di Christie sono migliorate enormemente, ma Passenger to Frankfurt, oltre ad avere una trama eccezionale, è uno di quei pochi libri che, quando lo finisci, rimani po' a pensare. In apparenza è un giallo ma in realtà sono nascoste riflessioni politiche molto attuali sul controllo della massa da parte del governo (detto così sembra voyager ma ovviamente non è così però non posso dire altro per non svelare troppo del libro). Comunque - anche se in piccolissima parte - riprende i temi di 1984 di Orwell.