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Per chi ha conosciuto Follett dopo il successo de “I pilastri della terra” e pian piano è andato a ritroso fino a risalire ai suoi primi romanzi, come questo “Triplo”, probabilmente è rimasto sorpreso nello scoprire che l'autore prima scriveva tutt'altro: spionaggio.
Dunque o ne rimane ancor più allietato oppure comincerà a stroncare a destra e a manca; per me che ho conosciuto Follett proprio perchè scriveva libri di spionaggio o ambientati durante la seconda guerra mondiale è potuto essere solo un crescendo, il suo ampliamento di generi e ambientazioni dei suoi romanzi.
La storia: 1978. Il servizio segreto israeliano viene a sapere che l'Egitto, con l'aiuto dell'Unione Sovietica, sta approntando un arsenale di ordigni nucleari. Una vera minaccia che piomba su Israele, a meno che di riuscire nella progettazione di una loro per pareggiare i conti e rimettere le posizioni in stallo, reperendo una fonte di uranio in assoluta segretezza e all'oscuro perfino dei suoi alleati. Sembra una missione impossibile, a meno che qualuno riesca a trafugare dell'uranio... qui entra in gioco Nat Dickstein, agente israeliano sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti che organizza il più grande e segreto dirottamento mai avvenuto nella storia. Contro di lui i tre avversari che richiama il titolo: il Kgb, i servizi segreti egiziani e i Fedayn. Ci sarà spazio anche per una storia d'amore fra i protagonisti principali.
Ritmo serrato e perfetto dosaggio dei colpi di scena, in più aggiungiamo un complicato intreccio di spie e controspie che l'autore mette in scena con maestria da consumato scrittore di spionaggio, uno spionaggio che richiama i vecchi tempi, quando la tecnologia non era ancora di moda e ci si affidava ai vari pedinamenti e appostamenti, alle buche delle lettere, etc...
Molto bella la figura del protagonista israeliano, complessa ma ben tratteggiata, con un background ben costruito che va dalla seconda guerra mondiale ai campi di concentramento, dall'università al trasferimento in Israele attraverso tutte le guerre per il territorio. anche se forse nel finale gli si da quasi una connotazione da supereroe. Molto ben descritta anche la “crisi dei valori spionistici” in cui inciampa durante questa missione.
Dunque un incredibile incastro di giochi di spionaggio tra i servizi segreti di mezzo mondo, un romanzo che lascia con il fiato sospeso, non stanca mai e si cerca sembra di sbirciare le pagine successive.
Un Follett che c'entra assai poco con i romanzi successivi con cui poi ha ottenuto il vero clamore e successo, ma che a me ha sempre entusiasmato forse anche più di adesso.
Consigliato agli amanti delle spionaggio puro.