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Secondo libro della saga, mi sembra siano venti i libri che la completano, con protagonista fratello Cafael, monaco, ex crociato ed investigatore a tempo perso, personaggio semplice, simpatico, che risulta un stereotipo ormai abusato (ma la Peters scrisse questo libro negli anni ottanta) ma riesce comunque a conquistare le simpatie dei lettori.
Questa saga, così longeva e apprezzata dal pubblico, che viene continuamente ristampata è un classico dei gialli medioevali, ricordiamo anche che è stata tratta una serie televisiva inglese di ancor più successo.
La trama è lineare in tutti i libri, le indagini si svolgono in maniera semplice e casuale, i lettori più smaliziati dei gialli, ma probabilmente anche gli altri non ci metteranno molto a capire il finale e possiamo dire che la suspanse non esiste proprio. Finale da favola dove “tutto è bene, ciò che finisce bene”.
Piacevole passatempo, che alla fine però stanca per la sua banalità, consigliato solo a chi apprezza il periodo storico in cui è ambientato e agli amanti dei gialli abbastanza pallidi.