La questione è molto semplice: non importa quanto sia divertente da leggere o buffo un libro che racconta biografie di personaggi storici DEVE citare le fonti. Soprattutto se le opinioni esposte vanno contro a quelle di noti professori di storia con anni di studio sull'argomento alle spalle. Senza fonti un libro che vuole parlare di storia è un romanzo, anzi peggio è un romanzo pretenzioso.
Per questo motivo l'ho abbandonato.
Sono arrivato quasi alla fine, provando e provando in ogni modo a cercare una ragione per continuare per finirlo. Poi mi sono reso conto che la mia vita e troppo corta e ho troppi libri da leggere per perdere tempo con la mediocrità più assoluta.
Che la parola fantacongresso non vi tragga in inganno come ha fatto con me: non si tratta di un congresso spaziale o similari, è invece un neologismo per indicare una “convention” di quelle che negli States abbondano. Non vi tragga, similmente, in inganno il fatto che questo romanzetto da due lire sia stato pubblicato da Urania -e poi tutti lo sappiamo, Urania non era proprio sintomo di qualità in tutte le sue uscite, anzi altalenava e altalena parecchio da un albo all'altro-, questo NON è un romanzo di fantascienza. Si tratta invece di un blando tentativo di mescolare supereroi e investigazione da police procedural, quindi un giallo (giallo sbiadito) in un contesto con mantelli e nomi altisonanti.
Scritto male, tradotto male, sviluppato male. Interesse da parte mia nullo. 2 stelle risicate.
Per le raccolte di racconti Urania leggo i racconti in ordine sparso e li recensirò singolarmente.
Al momento ho letto:
- L'ultima risata (2.5/5) - Piuttosto blanda, sia in termini di originalità della trama sia nella progressione. Finale scontato, morale un po' troppo “da ragazzini”. Sarebbe interessante rileggere la storia una seconda volta con un punto di vista antropologico, sostituendo gli alieni venusiani alle popolazioni del cosiddetto terzo mondo, che come umanità abbiamo soggiogato, sterminato, derubato; proprio come i protagonisti hanno intenzione di fare con gli abitanti di Marte. Prendersi le loro risorse con le buone o con le cattive, proprio come facevano i nostri antenati. Credo però che l'intento di Sturgeon fosse banalmente raccontare di una storia “morale” con tema lo scherno verso il prossimo. La target audience qui si palesa come molto più giovane di me, forse per questo non mi ha soddisfatto appieno. Però il racconto è breve e scritto bene, come gli altri.
- Il giocattolo di Mewhu (2/5) - Idea e trama quasi inesistente, intreccio fin troppo lineare. Abbastanza statico. Finale iper-prevedibile. Racconto figlio certamente del suo tempo, ma sapendo che Sturgeon ha prodotto storie ben più sostanziose questa non regge il confronto. Tuttavia mi sento di assegnare un punto in più per l'ironia e la capacità tecnica di scrittura dell'autore, che tutto sommato fanno scorrere via il tutto piuttosto agevolmente.
- Il tuono e le rose (NC) - Abbandonato per ora, non mi ha coinvolto: narrazione lenta e prima metà confusa. Forse ci ritornerò più avanti, perché tutti sembrano concordare nelle altre recensioni che questo sia uno dei migliori della raccolta...
- Chi? (4/5) - Racconto veramente bello. Idea tutto sommato originale o al limite originale nello sviluppo della vicenda. Il finale voleva essere ad effetto, ancora una volta, ma si dimostra molto prevedibile, tuttavia è si esaurisce con cautela e non lascia il lettore in sospeso (lo trovo un punto a favore). Decisamente interessante la prosa tutta in seconda persona: questo forse l'elemento che mi ha tenuto più incollato al testo. Altrettanto interessante la maniera in cui viene messa al centro della narrazione la figura inanimata della paratia che funge in un certo senso da rielaborazione del Mito della Caverna di Platone.
Letto d'un fiato, corto ma incisivo.
Aggiornerò man mano.
LETTE 3 DI 9
ABBANDONATI 1 DI 9
Abbiamo capito, Vladimir: quei social-democratici non ti stan simpatici. I sindacati così così. Per prepararci sta rivoluzione invece hai niente da dirci di utile? Ah, no? Pazienza.
Quante ripetizioni e quanta fuffa inutile. Il prof ha scritto molto di meglio e anche su questo argomento si trova decisamente di meglio da altri autori. Due stelle e mezzo.
Si potrebbero dividere gli abitanti di questo piccolo pianeta in due categorie: chi ha capito quello che Marinetti voleva dire e chi no.
Questo raccolta, la migliore/più completa raccolta dei manifesti futuristi, può aiutarvi a capire. Non è garantito, se alla lettura non viene accompagnata una riflessione, ma è sicuramente il miglior punto di partenza a vostra disposizione.