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Dieci piccoli indiani è un romanzo giallo scritto da Agatha Christie, pubblicato in Gran Bretagna nel 1939, ed è da tutti considerato il suo capolavoro, sviluppato seguendo i canoni dell'enigma della camera chiusa doppia: i delitti si svolgono in un contesto circoscritto; l'assassino quindi deve essere per forza uno del gruppo per quanto insospettabile. Il colpo di scena principale, qui, consiste nel fatto che i personaggi muoiono tutti.
Con il suo sensazionale record di 110 milioni di copie, è il libro giallo più venduto in assoluto, e si è pertanto piazzato all'undicesimo posto nella classifica dei best-seller con più incassi della storia (terzo posto se consideriamo solo i romanzi).
La trama è la seguente: un giorno dieci persone ricevono un invito per andare in una splendida e modernissima villa, situata nell'isola di Nigger Island, in Inghilterra. Le persone non si conoscono, ma accettano l'invito escogitato da ognuno a trabocchetto. Ad accoglierli ci sono la cuoca e il maggiordomo. Nelle loro camere da letto trovano una filastrocca per bambini posta sopra al camino, che descrive la scomparsa di dieci piccoli “negretti” in modi altrettanto diversi. Il padrone di casa fa poi trovare loro un messaggio (registrato su un grammofono) nel quale ognuno degli invitati e dei membri della servitù viene accusato di aver compiuto, in passato, un assassinio, e di averlo fatto in modo tale da non essere perseguibile dalla giustizia. Da quel momento la vacanza si trasforma in un eccidio: come nella filastrocca, i personaggi vengono uccisi uno alla volta. Il luogo dove si trovano è completamente isolato, e non c'è modo di fuggire né di chiedere soccorso.
La tensione è via via crescente: ciascuno dei superstiti potrebbe essere l'assassino o la vittima successiva, e bisogna ammettere che questo romanzo è particolarmente riuscito per un insieme di fattori: da un lato perché l'autrice ha dato il meglio della sua vena narrativa proprio nei romanzi e nei racconti che aderiscono al tema “camera chiusa”, vedasi: “Assassinio sull'Orient-Express”, “Poirot sul Nilo” ma anche perché l'assenza del detective dalla romanzo fa emergere ancor meglio il rapporto fra il male e il bene, tra la falsità e la colpevolezza degli invitati e l'implacabile giustizia che toglie loro la vita uno per volta.
Romanzo che non solo fa parte del tema giallo, ma direi ne è proprio il principale rappresentante, il capostipite, il testo dal quale partire se si vuole cominciare a leggere storie di crimini, con quel sapore retrò che esalta la storia. Anche perché non essendoci il famoso Poirot o Miss Marple, può essere letto anche da chi non ama o ha dei pregiudizi sui romanzi con protagonisti detective.
Agatha Christie è la regina del giallo, senza bisogno di aggiungere altro.