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Orwell ha scritto una confortante favoletta con animali parlanti che racconta verità spiacevolmente sconfortanti, che sintetizzano efficacemente la caduta degli ideali, o l'impossibilità di attuarli, a causa dei maiali.
La narrazione non è particolarmente entusiasmante o intrigante, si parla pur sempre di una fattoria, ma alcuni dialoghi, alcune frasi mi hanno fatto rabbrividire, come se improvvisamente il libro si fosse tramutato in un horror.
È l'effetto che mi ha fatto vedere le sette leggi della fattoria sbiadire, cambiare ed essere infine dimenticate per sempre, è un po' la riprova che alla fine i fatti non contano, basta inventarli e convincere gli altri che siano veri. Il passato è mistificabile, le masse sono manipolabili e c'è sempre un nemico di cui non fidarsi. Si sta sempre meglio di prima, siamo liberi, e siamo tutti uguali, ma alcuni sono più uguali di altri.