I cani di Riga

Secondo romanzo per il personaggio del commissario Kurt Wallander, scaturito dalla penna di Henning Mankell, edito dalla Marsilio. partiamo subito col dire che anche questa storia l'ho trovata ottima e molto godibile.

La trama è molto sostenuta ed intrecciata dall'inizio alla fine, ho apprezzato particolarmente l'ambientazione e la sfumatura stile spy-story che Mankell ha dato alla storia. Ci sono molti ed interessanti riferimenti alla situazione politica ed economica dei paesi del Baltico rispetto a quella che fu l'egemonia totalitaria sovietica, ricordiamo che il libro è ambientato negli anni novanta.

Mankell, autore che è noto per l'inventiva delle storie ed i personaggi ben caratterizzati, scrive trame molto umane e terrene con il personaggio principale di Wallander pieno di debolezze e di problemi quotidiani, a tratti diventa quasi noioso. in particolare in questa storia possiamo vedere quasi un risvolto spionistico a discapito del thriller vero e proprio, che a me amante del genere, mi è piaciuto molto.

Lo stile dell'autore si differenzia molto dai contemporanei scrittori americanidi thriller, si sente molto l'inflessione europea, senza quelle situazioni tipiche dei romanzi d'oltre oceano che puntano molto sulla spettacolarità, a discapito magari dell'introspezione e caratterizzazione dei personaggi.

Un'altra ottima opera di Mankell, che sicuramente mi farà proseguire nella lettura di tutti gli altri libri della serie.