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2,5
Sono assolutamente convinta del fatto che la delusione provata verso alcune letture sia dovuta in gran parte alle attese che nutriamo nei loro confronti. In fondo, quando scegliamo di leggere un libro è perché stiamo cercando qualcosa e speriamo di trovarla proprio tra quelle pagine. Se la lettura non ci lascia soddisfatti significa (anche) che la nostra ricerca non è andata a buon fine. È quello che mi è successo con questo romanzo di Miri Yu, dal quale mi aspettavo qualcosa che, però, non ho trovato.
Mone è una ragazzina riservata e schiva, ha una famiglia che sta per rompersi in mille pezzi e un gruppo di amiche da cui non si sente affatto compresa. Si sente invisibile e vorrebbe scomparire una volta per tutte; perciò, un giorno decide di aprire un thread online grazie al quale cercare “compagni di suicidio”. Di queste chat mi ha colpito la leggerezza dei toni e delle argomentazioni, l'ineluttabilità delle decisioni, il senso di vuotezza e vacuità che traspariva da ogni parola. Mone, che pure grazie al forum riesce ad accordarsi con altre tre persone, non è del tutto convinta che morire sia la scelta giusta e continua a interrogarsi fino al giorno dell'appuntamento: