La leggenda dei Drenai, “Legend” in originale, è un romanzo fantasy di David Gemmell del 1984. È il primo volume pubblicato della Saga dei Drenai: la saga è composta da undici romanzi pubblicati nell'arco di vent'anni a partire dal 1984. Non è una saga vera e propria che segue gli stessi personaggi per un lasso temporale stabilito, ma si raccontano vicende di numerosi eroi del popolo Drenai in un arco di centinaia e centinaia d'anni.
La leggenda dei Drenai di David Gemmel rientra a pieno titolo tra i grandi classici del fantasy. Non è un capostipite come “Il Signore degli Anelli” ma è comunque un opera molto apprezzata di un autore universalmente stimato.
L'ordine di pubblicazione non segue quello cronologico ma non è un problema, perché, come detto, tra un evento e l'altro possono intercorrere anche secoli e quasi tutte sono storie auto-conclusive. Vi lascio qui sotto i due ordini di pubblicazione e quello cronologico:
- Ordine di pubblicazione -
La leggenda dei Drenai (Legend) (1984)
Le spade dei Drenai (The King Beyond the Gate) (1985)
Waylander dei Drenai (Waylander) (1986)
L'ultimo eroe dei Drenai (Quest for Lost Heroes) (1990)
Il lupo dei Drenai (In the Realm of the Wolf) (1992)
La leggenda di Druss (The First Chronicles of Druss the Legend) (1993)
L'impeto dei Drenai (The Legend of Deathwalker) (1996)
Guerrieri d'inverno (Winter Warriors) (1996)
L'eroe nell'ombra (Hero in the Shadows) (2000)
Il lupo bianco (White Wolf) (2003)
Le spade del giorno e della notte (The Sword of Night and Day) (2004)
- Ordine cronologico -
Waylander dei Drenai (Waylander) (1986)
Il lupo dei Drenai (In the Realm of the Wolf) (1992)
L'eroe nell'ombra (Hero in the Shadows) (2000)
La leggenda di Druss (The First Chronicles of Druss the Legend) (1993)
L'impeto dei Drenai (The Legend of Deathwalker) (1996)
Il lupo bianco (White Wolf) (2003)
La leggenda dei Drenai (Legend) (1984)
Le spade dei Drenai (The King Beyond the Gate) (1985)
L'ultimo eroe dei Drenai (Quest for Lost Heroes) (1990)
Guerrieri d'inverno (Winter Warriors) (1996)
Le spade del giorno e della notte (The Sword of Night and Day) (2004)
La storia ruota attorno all'assedio della fortezza di Dros Delnoch da parte delle legioni di Ulric delle Teste di Lupo, signore delle tribù Nadir. A difesa della fortezza c'è un ridottissimo contingente dell'impero Drenai che, a discapito dello svantaggio, deve resistere il più a lungo possibile per dar modo al resto dell'impero di organizzare le successive linee di difesa a contrasto dell'avanzata Nadir. L'armata di Dros Delnoch è comandata dal gan Orrin, un ufficiale poco competente che ha assunto tale ruolo perché nipote dell'imperatore Abalyn. Il conte Delnar, Guardiano del Nord, capisce dunque che per tentare questa impossibile impresa deve trovare soluzioni alternative ed estreme; chiama pertanto a sé “l'ordine dei Trenta” dei maghi templari e “Druss la Leggenda”, una vera e propria leggenda vivente. Il compito di convocare i Trenta è affidato a Virae, la figlia del conte, che nel suo viaggio si imbatte in Rek, un ex guerriero e che, sentito dell'imminente invasione Nadir, sembra volersi allontanare il più possibile dalle zone di guerra. Ma, affascinato dalla bella e forte guerriera si ritroverà ad essere uno dei difensori di Dros Delnoch.
Era da tempo immemore che non leggevo fantasy e ho voluto puntare su un cavallo vincente in virtù del fatto che era un genere da me abbandonato perchè sentivo che non riusciva più a trasmettermi le emozioni di un tempo; ciò detto posso ben capire che “La leggenda dei Drenai” sia considerato un capolavoro. Ma mi è piaciuto davvero?
No, non fino in fondo, sebbene l'ambientazione sia fantastica. La fortezza di “Dros Delnoch” è resa alla grande e sebbene in piccolo mi ha ricordato “Minas Tirith” e il suo assedio nel “Signore degli Anelli”: protetta da sei cerchia di mura, ognuna spessa sei metri e alta diciotto, la prima delle quali lunga quasi quattrocento metri. Ogni muro ha un nome: il Muro Uno è denominato Eldibar, “esultanza”, Il Muro Due è denominato Musif, “disperazione”, il Muro Tre è denominato Kania, “speranza rinnovata”, Il Muro Quattro è denominato Sumitos, “ardimento disperato”, Il Muro Cinque è denominato Valteri, “serenità”, Il Muro Sei è denominato Geddon, “morte”.
Questo romanzo non è un romanzo “metaforico”. Legend è una storia che parla di eroismo e coraggio, orgoglio e disperazione, il cui punto di forza risiede nella caratterizzazione dei personaggi e nell'atmosfera che si respira a Dros Delnoch. Sono eccelse le ricostruzioni dell'assedio e delle varie battaglie, con tanto di tradimenti e intrighi, davvero ottime; quello che pecca sicuramente sono alcune trovate della storia: su tutto la storia d'amore tra Rek e Virae e un finale così penoso che mi veniva da piangere.
Con questo non voglio dire che sia un brutto libro, per carità, tutt'altro: è una lettura che consiglio alla grande. Ma restano comunque molte cose che mi hanno fatto storcere il naso e, alla fine, mi hanno lasciato l'amaro in bocca.