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La spada del destino, in originale “Miecz przeznaczenia” è una raccolta di sei racconti fantasy scritta dallo scrittore polacco Andrzej Sapkowski. Venne pubblicata per la prima volta nel 1992, e benché sia stato il primo libro sulla Saga di Geralt di Rivia, nella cronologia interna della saga si colloca dopo gli eventi narrati ne “Il guardiano degli innocenti”. A differenza di quest'ultimo si riscontra l'assenza di una cornice narrativa che leghi tra loro le varie storie dell'antologia.
Il guardiano degli innocenti, in originale “Ostatnie życzenie”, è una raccolta di racconti fantasy scritta dallo scrittore polacco Andrzej Sapkowski. La prima edizione polacca è stata pubblicata nel 1993, quella inglese nel 2007 e quella italiana nel 2010. Il libro è stato tradotto in diverse altre lingue con una particolarità: l'autore ha sempre preteso che la traduzione venisse fatta direttamente dal polacco alla lingua di destinazione, senza l'intermediazione dell'inglese, per non perdere le particolarità e le sfumature della sua scrittura.
Il libro fa parte della saga “Geralt di Rivia”, di cui il protagonista è uno strigo (“wiedźmin” in polacco, “witcher” in inglese e nei videogiochi in italiano) chiamato anche Gwynbleidd (Lupo Bianco) nella lingua antica delle Driadi e soprannominato “Il Macellaio di Blaviken”; dalla celebre serie di libri di cui è protagonista sono stati tratti inoltre diversi media, tra i quali un film, una serie televisiva e una trilogia videoludica sviluppata da CD Projekt RED, quest'ultima di successo internazionale.
Uno strigo è un umano mutato tramite il cosiddetto “Rito delle Erbe” che gli ha conferito, oltre a poteri magici basilari, una rapidità superiore a quella umana e dei sensi molto sviluppati. Gli strighi sono specializzati nell'uccisione di mostri e nello spezzare incantesimi. Girano il mondo mettendo in vendita la loro abilità al miglior offerente, ma devono rimanere neutrali in qualunque questione che non riguardi i mostri. Nella sua professione si avvale spesso delle sue svariate abilità. Geralt è inoltre un probo spadaccino, anche senza tener conto dei suoi mutamenti.
Geralt è un uomo dalla personalità complessa: agli strighi vengono estirpate la maggior parte delle emozioni, quindi il suo carattere è essenzialmente cinico e stoico. Molto raramente fa trapelare emozioni ed è spesso restio ad integrarsi in una società. Ciononostante, Geralt riesce a stringere poche ma solide amicizie e talvolta persino relazioni amorose, benché travagliate.
Geralt appare come un uomo alto e snello, di età indecifrabile. Gli occhi sono gialli e simili a quelli di un felino. Come risultato dell'essere stato sottoposto ad esperimenti più intensi e complicati dei suoi colleghi strighi, i suoi lunghi capelli sono bianchi, così come la sua barba, fattore che conferisce a Geralt l'epiteto di “Lupo Bianco”.
I racconti qui contenuti sono i seguenti:
Il limite del possibile
Una scheggia di ghiaccio
Il fuoco eterno
Un piccolo sacrificio
La spada del destino
Qualcosa di più
Continua la mia avventura insieme a Geralt di Riva, ed è sempre divertente, emozionante, mai banale e ricca di personaggi ed idee originali. Mi piace davvero questo fantasy un po' diverso dai soliti cliché a cui sono abituato da sempre. Il mondo in cui i protagonisti si muovono continua ad entusiasmarmi e non mi sembra mai banale, malgrado peschi a piene mani in un “medioevo fantasioso”... e poi ci sono i draghi, non posso non amare visceralmente qualsiasi cosa in cui compaia un drago. E questi draghi sono colorati, magici, in pericolo di estinzione, parlano, sono addirittura colti e saggi.
Un altro punto a favore per Sapkowski... e si devo proprio recuperarmi i videogiochi tratti dalla saga.