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La lettura di questo libro è stata meravigliosa. Forse un termine che non bene si accosta alle atrocità qui descritte, di una guerra ormai lontana nel tempo, quella che fu una delle più grandi disfatte nella storia degli Stati Uniti. La guerra non è mai meravigliosa, ma i libri che ne raccontano gli spaventevoli episodi in un certo qual modo possono esserlo, per quello che hanno da insegnarci.
E' stata meravigliosa perchè coinvolgente, malinconica, nostalgica, appassionata, avventurosa, burrascosa, sentimentalmente forte come un abbraccio improvviso.
Libro in parte autobiografico, cominciato a scrivere nel 1975, dopo che il giovane autore tornò a casa con una sindrome da stress post-traumatica e finito solo nel 2010 ma subito in vetta a tutte le classifiche statunitensi per settimane (si sa che gli americani non hanno mai digerito il Vietnam) queste pagine si leggono tutte d'un fiato, malgrado gli orrori e le brutture, storie di giovani strappati dalle loro case e buttati in mezzo alla giungla per una guerra crudele e inutile, storie di amicizie indissolubili, di tragedie incommensurabili, storie di giovani ragazzi appena diciottenni alle prese con cose molto più grandi di loro e spaventose.
Storia di una guerra che non ci appartiene, ma alla fine forse le guerre non sono tutte uguali nella loro cieca stupidità?
E' un peccato solo che libri come questo, che tanto hanno da insegnare, siano relegati nelle librerie in spazi angusti, quando meriterebbero ben altra pubblicità a discapito di tante porcherie che vengono stampate per poi finire nel dimenticatoio dopo qualche settimana.
Per fortuna esistono posti come Goodreads, dove la gente può usare il passaparola per diffondere e far pubblicità a libri meno “pompati” come questo, che hanno così tanto da raccontare e farci comprendere.
Consiglio questa lettura a tutti.
“E si rese conto che siamo tutti soltanto ombre: chi canta, i vivi, i morti... Nient'altro che ombre in movimento, su questo paesaggio di monti e vallate; ombre che muovendosi cambiano l'ordine delle cose lasciandole in realtà immutate. Solo le ombre possono cambiare.”
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