Non-fiction book about Christopher McCandless, a young man from a well-to-do family who hitchhiked to Alaska and walked alone into the wilderness north of Mt. McKinley. He gave away his savings to charity, abandoned his car and most of his possessions, and vanished into the wild. Four months later, his decomposed body was found by a hunter. How McCandless came to die is the story of this book.
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Nelle terre estreme è un libro di Jon Krakauer, pubblicato nel 1997, che racconta la vita del nomade statunitense Christopher McCandless, tramite gli scritti del suo diario e i racconti delle persone che l'hanno conosciuto durante il suo viaggio verso l'Alaska.
La storia è ormai tristemente famosa, soprattutto dopo il film di Sean Penn (che ancora non ho guardato), ma che a detta di molti è uno dei pochi casi dove la pellicola supera la cellulosa: nell'aprile del 1992 il protagonista si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell'Alaska. Due anni prima, terminati gli studi, aveva abbandonato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza: voleva lasciare la civiltà per immergersi nella natura. Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato, venne ritrovato morto da un cacciatore, quattro mesi dopo la sua partenza per le terre a nord del Monte McKinley.
Il libro, che più di essere una storia, è un lungo reportage dove si riporta la storia di Chris dalla nascita alla sua ultima triste avventura è a opera di Jon Krakauer, alpinista e scrittore reso celebre per il suo romanzo “Aria sottile” frutto di tre anni di ricerche e si basa su uno striminzito diario che McCandless tenne nelle sue lunghe peregrinazioni di due anni prima nell'ovest americano e poi in Alaska e con l'incontro con le varie persone che l'avevano conosciuto.
Krakauer cerca di capire cosa può aver spinto Chris a ricercare uno stato di purezza assoluta a contatto con una natura incontaminata e per farlo lo infarcisce con esperienze personali e altri esempi famosi di persone che abbandonano tutto per provare a vivere nella natura e della natura; purtroppo in molte pagine del libro il risultato della scrittura non riesce veramente a toccare il cuore del lettore. L'autore si destreggia a ricostruire la narrazione basandosi su un diario ermetico del protagonista e i frammenti di ricordi delle persone coinvolte e ci mette molto del suo e questo si sente molto nelle pagine del resoconto. Non è stato certo un lavoro facile e le continue divagazioni rallentano piuttosto la lettura.
Un' indagine concreta e dettagliata per una storia estrema e reale. La ricerca di se stessi al di fuori di se, prima nella famiglia, poi nello studio e nel lavoro e infine nell'illusoria natura selvaggia. Un ragazzo lucido e intelligente anche se spavaldamente incauto con alle spalle un'adolescenza in una famiglia con un padre oppressivo e con punti oscuri con una madre molto diafana. Ha scelto di andarsene ad inseguire i suoi sogni e i suoi ideali, contrariamente a chi affoga i suoi dispiaceri in una routine monotona e conformista, ha camminato, ha conosciuto, ha voluto bene senza stabilire legami, ha affrontato tutto da solo misurando i suoi limiti, e alla fine superandoli, sbagliando.
Non è un grandissimo romanzo, proprio perché non è un romanzo, anche perché l'autore è più un alpinista che uno scrittore e alla fine il libro è un insieme di storie affascinanti di persone che hanno cercato nella natura, esplorandola con pochi mezzi e vivendola in pieno, di dare una risposta all'esistenza. Non voglio giudicare queste persone e neanche Chris in particolare, ognuno cerca di dare una risposta ai suoi interrogativi personali come meglio può, il libro si fa leggere ma non entusiasma e voglio vedere come viene raccontata nel film, perché per me Penn è una certezza e credo che in questo caso la visione sarà meglio della lettura.