Pioggia nera su Tokyo

Il libro che recensisco oggi, è il primo di questo autore che viene stampato in Italia, negli Stati Uniti è balzato subito tra i più apprezzati e venduti e qui da noi è stato paragonato ad un nuovo “Le Carrè”; snobbato inizialmente dal sottoscritto perchè stufo dei vari accostamenti agli idoli del passato nei vari genere letterari che si rivelano poi per ciò che sono in realtà (delle schifezze), e perchè non amante delle ambientazioni asiatiche, mi sono dovuto decisamente ricredere come mi è già successo in passato.

Come al solito altra tirata d'orecchie per gli editori italiani che traducono l'originale “Rain fall” che gioca sul doppio senso derivante dalle condizioni meteo di Tokyo durante gran parte della storia e il destino del protagonista, con un senza senso “Pioggia nera su Tokyo”.

Bella e per nulla scontata la figura di questo killer solitario che accomuna i pregi e i difetti di entrambe le sue nazionalità americane e giapponesi. Gli amanti delle arti marziali troveranno molto interessanti le parti dei corpo a corpo. Gli amanti dei complotti saranno anche loro ben ricompensati. Una menzione particolare alle descrizioni della città di Tokyo; particolareggiata ed affascinante.

Il libro è scritto molto bene, scorre veloce e la scrittura in prima persona è originale; John Rain è un killer di professione, la sua specialità sono le morti per cause “naturali”, come un buon samurai o forse sarebbe meglio dire “Ronin” (samurai senza più padrone) ha le sue regole a cui non contravviene mai. L'ambientazione a Tokyo è molto ben descritta e particolareggiata, i personaggi si muovono con coerenza all'interno di essa e il libro si fa leggere in pochissimo tempo.

L'intrigo è sempre palpabile sotto le righe, ma non prende mai il sopravvento sulla trama che è più concentrata sull'adrenalina del personaggio principale.

Un ottimo esordio.