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Dopo gli sfolgoranti primi libri dell'autore Lee Child che ha creato il personaggio di Jack Reacher (un ex ufficiale della polizia militare statunitense, un vero duro), l'effetto fiume della sua vena creativa in piena si era via via prosciugato fino ad arrivare a essere un misero torrentello.
Non dico che in questo libro c'è proprio un ritorno al vecchio e apprezzato stile con le mirabolanti trovate precedenti, ma possiamo rispolverare il personaggio per ridagli quella patina di lucentezza che era andata ossidata nel tempo. Beninteso siamo lontani dai fasti di “Zona Pericolosa” o “Destinazione Inferno”, ma a differenza delle ultime storie, questa si fa leggere abbastanza scorrevolmente a parte qualche passaggio noioso; la storia è complessa quel tanto che basta per non annoiare giusto ed i personaggi ben descritti.
Quello che manca davvero, secondo me, è il vero Jack Reacher, il suo umorismo caustico (che riappare in un piccolo episodio), le sue azioni dirompenti... che stia invecchiando pure lui? Dobbiamo etichettarlo come un “missing in action”?
Ora passerò al successivo “Vittima Designata” per vedere se stiamo risalendo la china.
Consigliato ai fan di Jack... e basta.