Questo libro parte da un'idea assurda e oltretutto abbastanza deprimente e da qui riesce a sviluppare una trama avvicente, interessante, emozionante e non banale, che non lesina sprazzi di ottimismo e lampi di intelligenza. Penso che da sola questa sia una ragione più che sufficiente per non perdersi la lettura di questo libro, che ritengo uno dei migliori che abbia mai letto.
Non mi è piaciuto quanto Norvegian wood ma devo dire che anche in questo libro Murakami ha saputo dipingere una serie di personaggi (in particolare il protagonista, ma anche Yuki, la receptionist, gotanda,...) cui trovo sia impossibile non affezionarsi.
Malgrado le 500 pagine si legge davvero tutto d'un fiato.
Questo non è un libro ma IL Libro. Philip Roth è un maestro nell'ammaliare il lettore, ti travolge con una valanga di parole da cui ti lasci volentieri cullare e poi, quando meno te lo aspetti, affonda la spada/penna e dà alla storia la piega che lui ha deciso di darle, lasciandoti soddisfatto e piacevolemente esanime.
Per prima cosa mi ha colpito lo stile di Murakami: una scrittura che scorre leggera, delicata, solo apparentemente semplice, e con un velo di poesia che ricopre tutto ciò che descrive.
La seconda cosa che mi hai colpito e conquistato sono i personaggi di questo romanzo, per lo più ragazzi attorno ai vent'anni che cercano faticosamente di trovare un senso nella loro vita, nonostante tutte le ansie e insicurezze che quell'età porta con sé. Non ho proprio potuto evitare di immedesimarmi nel protagonista del libro, Watanabe, un ragazzo dal carattere introverso ma affascinante, intelligente e buono, che cerca disperatamente di mettere ordine nella propria testa e nei propri sentimenti malgrado la vita lo abbia posto di fronte a momenti incredibilmente dolorosi per un ragazzo della sua età.
Un motivo in più che secondo me fa grande questo libro è che nonostante lo abbia finito da qualche giorno, ancora mi capita di ripensare a Watanabe, Naoko, Midori e agli altri personaggi con nostalgia e affetto, e rimpiango di non poter far più parte di quel mondo (almeno fino alla prossima rilettura).
Si merita 4 stellette, se non altro perchè ha dell'incredibile che un libro scritto nei primi anni del 1500 risulti ancora leggibile oggi, sia per i temi trattati, tranquillamente “estendibili” ai nostri giorni, sia per lo stile di scrittura, che, fatta eccezione per l'uso massiccio di citazioni colte, risulta piacevole (a seconda dei gusti ovviamente) come un qualunque libro moderno.
Davvero un libro bellissimo, con una storia che ti prende dalla prima all'ultima pagina. Quello che colpisce di questo libro, non è tanto lo stile, peraltro buono, dell'autore, ma la storia, la sua originalità e il fatto che malgrado gli straordinari eventi (in certi casi addirittura esilaranti) che accadono ai personaggi, li ho sentiti molto umani e simili a me.
Non conoscevo ancora McEwan, diciamo che ho acquistato questo libro un po' alla cieca perchè mi aveva colpito la copertina e perchè la trama mi sembrava interessante e complicata al punto giusto...
Bè dopo averlo letto non posso fare altro che consigliarlo a chiunque: un libro intenso, una storia decisamente originale, interessante, avvincente...Una storia d'amore sofferta, intrigante e commovente.
E, cosa da non sottovalutare, uno stile di scrittura perfettamente equilibrato e orginale: McEwan ha un modo di raccontare le storie credo unico nel suo genere, si percepisce che è uno scrittore completamente “padrone” della storia e che sa snocciolartela con perfetta conoscenza dei tempi e dei modi della narrazione...
Che dire, sicuramente uno dei migliori libri che abbia letto nella mia breve vita, se non il migliore...lo consiglio a tutti!
Premetto che non sono riuscito a leggere più di 150 pagine di questo libro, ma di sicuro mi sono bastate per capire che questa scrittrice non fa per me.
Sarà che io prediligo uno stile di scrittura con periodi lunghi e ragionati, dove ti puoi fermare a rileggere una frase anche 2 o 3 volte per apprezzarne in pieno la bellezza, ma lo stile della Mazzantini proprio non mi va giù...E' così diretto, fatto di brevissime frasi, periodi smozzicati, metafore (ab)usate come fossero noccioline, che il libro scorre via senza che te ne accorga, senza lasciare veramente traccia, a meno di non lasciarsi coinvolgere dalla storia in sè, che peraltro mi è parsa interessante.
In più, probabilmente anche il fatto che sono un uomo mi rende difficile immergermi a fondo in un libro in cui tutto è raccontato attraverso un solo punto di vista, quello della protagonista, con le sue ansie, paure e angoscie che, forse proprio tramite il modo di scrivere dell'autrice, vengono trasmesse al lettore in modo a mio parere esasperato.
Molto interessante l'argomento trattato. Non ho apprezzato però la modalità in cui viene presentato: troppi esperimenti molto simili tra loro, e poco o nulla per quanto riguarda l'applicazione dei concetti alla vita reale.