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Libro veloce, di facile trasportazione sul grande schermo come in effetti è avvenuto; storia semplice di genere carcerario. Tutta la vicenda si svolge all'interno di un carcere spagnolo, nel braccio 5 a regime speciale, dove sono reclusi i detenuti della peggiore specie e dove si ritroverà suo malgrado il protagonista che nell'arco di poche ore si vedrà completamente trasformato e cambiato nella sua visione della vita e nel suo carattere. Tutto nasce da una coincidenza, da un valore beffardo del destino, se vogliamo da un numero, un uomo viece catapultato all'interno di un cercere e dovrà affrontare una rivolta in piena regola con tanto di ostaggi, negoziatore, reparti speciali e altri personaggi di contorno. La storia è meritevole e la scrittura invoglia la lettura ma è a tratti un po' troppo veloce, poco descrittiva e le scene si esauriscono velocemente, immagino come possa essere stato relativamente semplice adattare questo scritto ad una sceneggiatura cinematografica. Sembra quasi scritto come un copione. Ci si affezziona quasi subito al personaggio di Juan o “Mutanda” come vorrà il regime carcerario e a “Malamadre”, fino adesso indiscusso capo del braccio 5; ci si diverte abbastanza anche se si può intuire il finale già molto prima delle ultime pagine, insomma godibile ma non sicuramente eccelso. Credo che le tre stellette siano la giusta valutazione. Forse se la storia fosse stata più “introspettiva” o “meditativa” sarebbe risultata più meritevole e godibile al lettore, ma avrebbe perso quella velocità che credo contraddistingue il film, che al momento non ho visto. Consigliato agli appassioanti del genere.